Sale il numero delle trasformazioni di rapporti di lavoro, come esito di ispezioni effettuate dal Ministero tra le aziende italiane. Motivo? Il mancato rispetto dei paletti introdotti dalla Riforma Fornero nell’applicazione dei contratti a progetto e delle consulenze delle Partite IVA. Tra gennaio e settembre 2013 sono state ispezionate 101.912 imprese volte a individuare violazioni in materia di lavoro nero, sicurezza sul lavoro ed elusione contributiva.
Le irregolarità
Le più comuni forme di lavoro irregolare (contestato nel 55% delle aziende ispezionate) continua a concentrarsi soprattutto in edilizia e agricoltura. Riscontrate irregolarità in 56mila aziende (a parità di verifiche, + 3,48% rispetto al 2012). Su 202.379 posizioni lavorative, sono state individuate 91.109 irregolarità, delle quali 32.548 totalmente in nero (il 36% dei lavoratori irregolari, in aumento del 5% sul 2012), 816 casi di impiego di lavoratori extracomunitari clandestini, 439 casi di impiego di minori. In diminuzione fenomeni come appalti illeciti, uso non corretto del contratto di somministrazione (7.548 lavoratori coinvolti), violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro (10.082 lavoratori). Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, norme violate in 24.316 aziende (il 25,8%), in calo di cinque puntirispetto al 2012.
Riqualificazioni e multe
Le riqualificazioni di rapporto di lavoro (trasformazioni di contratto) hanno coinvolto 14.520 lavoratori – il 26% di quelli irregolari riscontrati (+6% rispetto al 2012) – per effetto della legge 92/2012 (Riforma del Lavoro Fornero) che, a partire dall’agosto scorso, ha introdotti criteri più severi per l’applicazione dei contratti a progetto e per le collaborazioni a Partita IVA. Malgrado il numero di controlli sia aumentato e le irregolarità riscontrate anche, è più basso (-14,2%) l’importo complessivo delle sanzioni incassate, pari a 78,1 milioni di euro.