Lavoro: ancora 47 mila posti nel 2013

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 25 Novembre 2013
Aggiornato 15 Settembre 2014 09:35

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Per il 2013 sono disponibili ancora 47 mila posti di lavoro, le imprese faticano a trovare figure professionali competenti: i dati emersi dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.

Secondo l’ultimo approfondimento del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diffuso a Verona in occasione di Job&Orienta, in Italia ci sono ancora 47 mila posti di lavoro vacanti pari al 12,8% delle quasi 368 mila assunzioni a carattere non stagionale programmate dalle aziende per il 2013, circa 18mila in meno del 2012. Anche quest’anno quindi ci sono notevoli difficoltà da parte delle imprese a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno, disagio che riguarda 13 lavoratori ogni 100 assunzioni tra quelle programmate. Buona parte della riduzione della quota di assunzioni “difficili” rispetto al 2012 (quando erano 65 mila pari al 16,1% delle 407mila entrate non stagionali programmate) è da imputare al calo generalizzato della domanda di lavoro da parte del sistema produttivo, dovuto al protrarsi della crisi. Prima dell’inizio della crisi, nel 2008, la difficoltà di reperimento era pari al 26,2% del totale delle entrate programmate (217 mila posti di lavoro).

Assunzioni non stagionali complessive e di laureati e diplomati programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi di difficile reperimento e motivazione (valori assoluti e incidenze percentuali). *Valori assoluti arrotondati alle decine.

Laurea

Tra i lavoratori in possesso di laurea, le figure che si riescono a reperire con maggiore difficoltà sono gli esperti software e di gestione aziendale e gli analisti programmatori. Si tratta fondamentalmente di profili di laureati in materie scientifiche e tecniche, ad esempio quelli che hanno una laurea in ingegneria elettronica e dell’informazione. In totale le imprese avevano programmato di assumere quasi 59 mila laureati con un contratto non stagionale, ma almeno uno su 5 è considerato difficile da trovare per un totale di 11mila lavoratori.

Le professioni di difficile reperimento dei laureati* e l’indirizzo di laurea prevalentemente richiesto, secondo le assunzioni non stagionali programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi per il 2013 (valori assoluti e incidenze percentuali). *Fra quelle per le quali il numero di assunzioni supera le 500 unità ** Valori assoluti arrotondati alle decine.
Primi 10 indirizzi di laurea* più difficili da reperire nel 2013 e relativa motivazione, secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese dell'industria e dei servizi (valori assoluti e incidenze percentuali. *Tra gli indirizzi con almeno 1.000 assunzioni non stagionali previste di laureati. ** Valori assoluti arrotondati alle decine.

Diploma

Tra i diplomati sembra difficile trovare sviluppatori di software, disegnatori tecnici e assistenti socio-sanitari. Le aziende avevano previsto di assumere 160 mila diplomati superiori con contratti non stagionali, ma almeno 21 mila unità (il 12,9%) sono di difficile reperimento.

Le professioni di difficile reperimento dei diplomati* e l’indirizzo di diploma prevalentemente richiesto, secondo le assunzioni non stagionali programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi per il 2013 (valori assoluti e incidenze percentuali). * Fra quelle per le quali il numero di assunzioni supera le 400 unità ** Valori assoluti arrotondati alle decine.
Primi 10 indirizzi di diploma più difficili da reperire* nel 2013 e relativa motivazione, secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese dell'industria e dei servizi (valori assoluti e incidenze percentuali). * Tra gli indirizzi con almeno 1.000 assunzioni non stagionali previste di diplomati. ** Valori assoluti arrotondati alle decine.

Motivi

Tra i motivi per cui le imprese non riescono a trovare le figure professionali cercate c’è l’evidente distanza tra mondo dell’impresa e sistema della formazione. Mancano, nel 6,2% dei casi, competenze adeguate alle mansioni da svolgere e questo perché mancano formazione, esperienza e alcune competenze trasversali (capacità di lavorare in gruppo, capacità di problem solving, flessibilità e adattamento, etc.). Una situazione lamentata dalle imprese sia con riferimento ai laureati che ai diplomati. «Ancora una volta Excelsior dimostra quanto sia importante lavorare sui due fronti dell’orientamento e dell’alternanza tra studio e lavoro. Per quanto la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese sia quest’anno molto contenuta, essa continua a interessare soprattutto i profili tecnici e specialistici di cui già da tempo abbiamo segnalato la carenza. Oggi ancora di più occorre mettere in mano ai nostri giovani le carte per scegliere – con consapevolezza – la strada che apra loro un futuro di lavoro e di soddisfazione e affiancare alla scuola l’impresa, in maniera che i ragazzi possano acquisire un’esperienza da far valere al momento della selezione del personale da parte dell’impresa» sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.