Secondo l’ultimo approfondimento del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diffuso a Verona in occasione di Job&Orienta, in Italia ci sono ancora 47 mila posti di lavoro vacanti pari al 12,8% delle quasi 368 mila assunzioni a carattere non stagionale programmate dalle aziende per il 2013, circa 18mila in meno del 2012. Anche quest’anno quindi ci sono notevoli difficoltà da parte delle imprese a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno, disagio che riguarda 13 lavoratori ogni 100 assunzioni tra quelle programmate. Buona parte della riduzione della quota di assunzioni “difficili” rispetto al 2012 (quando erano 65 mila pari al 16,1% delle 407mila entrate non stagionali programmate) è da imputare al calo generalizzato della domanda di lavoro da parte del sistema produttivo, dovuto al protrarsi della crisi. Prima dell’inizio della crisi, nel 2008, la difficoltà di reperimento era pari al 26,2% del totale delle entrate programmate (217 mila posti di lavoro).
Laurea
Tra i lavoratori in possesso di laurea, le figure che si riescono a reperire con maggiore difficoltà sono gli esperti software e di gestione aziendale e gli analisti programmatori. Si tratta fondamentalmente di profili di laureati in materie scientifiche e tecniche, ad esempio quelli che hanno una laurea in ingegneria elettronica e dell’informazione. In totale le imprese avevano programmato di assumere quasi 59 mila laureati con un contratto non stagionale, ma almeno uno su 5 è considerato difficile da trovare per un totale di 11mila lavoratori.
Diploma
Tra i diplomati sembra difficile trovare sviluppatori di software, disegnatori tecnici e assistenti socio-sanitari. Le aziende avevano previsto di assumere 160 mila diplomati superiori con contratti non stagionali, ma almeno 21 mila unità (il 12,9%) sono di difficile reperimento.
Motivi
Tra i motivi per cui le imprese non riescono a trovare le figure professionali cercate c’è l’evidente distanza tra mondo dell’impresa e sistema della formazione. Mancano, nel 6,2% dei casi, competenze adeguate alle mansioni da svolgere e questo perché mancano formazione, esperienza e alcune competenze trasversali (capacità di lavorare in gruppo, capacità di problem solving, flessibilità e adattamento, etc.). Una situazione lamentata dalle imprese sia con riferimento ai laureati che ai diplomati. «Ancora una volta Excelsior dimostra quanto sia importante lavorare sui due fronti dell’orientamento e dell’alternanza tra studio e lavoro. Per quanto la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese sia quest’anno molto contenuta, essa continua a interessare soprattutto i profili tecnici e specialistici di cui già da tempo abbiamo segnalato la carenza. Oggi ancora di più occorre mettere in mano ai nostri giovani le carte per scegliere – con consapevolezza – la strada che apra loro un futuro di lavoro e di soddisfazione e affiancare alla scuola l’impresa, in maniera che i ragazzi possano acquisire un’esperienza da far valere al momento della selezione del personale da parte dell’impresa» sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.