Approvata da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia la Riforma delle Pensioni per la Cassa dei Ragionieri, a fronte dei correttivi apportati su suggerimento dei Ministeri stessi. In questo modo anche la gestione previdenziale dei Ragionieri, ad un anno di distanza, si allinea con i vincoli di sostenibilità previsti dalla Riforma delle Pensioni Fornero (art. 24.2 del D. L. 201/11). Finora la Cassa dei Ragionieri era l’unica Cassa di previdenza professionale che mancava all’appello tra quelle che dovevano ancora adottare i provvedimenti imposti dalla Riforma delle Pensioni Fornero. Il percorso per la Cassa dei Ragionieri è stato particolarmente lungo e tortuoso a causa in un primo tempo delle problematiche interne al Comitato dei Delegati della Cassa e poi per alcune divergenze con i Ministeri vigilanti, relative alle modifiche richieste dagli stessi. Le modifiche sono state poi apportate quasi integralmente dando vita ad una Riforma delle Pensioni “dura”, a detta del Presidente della Cassa dei Ragionieri, con un aumento delle aliquote contributive e un regime pensionistico decisamente meno generoso.
Aliquote contributive
Più in particolare, le aliquote contributive passano dal 2013 al 10% e poi aumenteranno di un punto percentuale ogni anno per i prossimi 5 anno fino a raggiungere quota 15% nel 2018.
Età pensionabile
Coloro che si iscriveranno alla Cassa a partire dal 1° gennaio 2013 potranno accedere alla pensione di vecchiaia con 68 anni di età e almeno 40 anni di anzianità assicurativa. La pensione di anzianità viene cancellata anche per i Ragionieri, ma viene introdotta la pensione anticipata, calcolata con il sistema contributivo puro, alla quale si accederà con 63 anni e minimo 20 anni di anzianità assicurativa. Per gli iscritti a partire dal 1° gennaio 2004 il calcolo della pensione avverrà sulla sola base dei contributi versati mentre per gli iscritti precedentemente al 2004 permane il regime misto. Per il triennio 2014-2016 viene inoltre reintrodotto il contributo di solidarietà.