La manovra economica da 24 miliardi prevista dal Governo accelera il suo iter: i pilastri fondamentali voluti da Tremonti vanno oltre il già preannuciato redditometro per monitorare le dichiarazioni fiscali (già dal 2011). Obiettivo comune, reperire risorse finanziarie puntando in primis sulla lotta anti-evasione.
Intanto, è polemica sul dibattuto condono edilizio: mini-manovra da 6 miliardi da integrarsi con la sanatoria fiscale sulle case fantasma (concordato edilizio).
Secondo le stime e i raffronti con i precedenti condoni, tra cui il precedente del 2003-2004, le nuove costruzioni abusive non dovrebbero superare le 350mila unità, determinando un costo sulle imposte di circa 22 mila euro ad unità immobiliare.
Entrambi i provvedimenti, tra polemiche e tentativi di mediazione da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, potrebbero trovare un’approvazione immediata da parte della maggioranza ed essere pronti al varo già tra martedì e mercoledì prossimi; voci di corridoio confermerebbero però l’eliminazione del condono dalla manovra.
Per quanto può interessare le imprese, le misure che invece sembrano certe restano il pacchetto anti-evasione (tracciabilità dei pagamenti: niente contanti per transazioni commerciali, di professionisti e di lavoratori autonomi) e la tassazione delle società d’investimento immobiliare quotate.
Non solo: verrà introdotta anche l’inversione dell’onere della prova: il contribuente sotto indagine dovrà provare di aver pagato le tasse, mentre in passato toccava alla PA dover provare le irregolarità.