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La Collaboration nelle PMI in Italia

di Cristiano Guarco

19 Novembre 2013 09:15

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PMI.it intervista a Michele Dalmazzoni di Cisco in Italia per comprendere scenario e sviluppi nelle nostre aziende in ambito Collaboration.

Le soluzioni aziendali di Collaboration incorporano tutto quel che è telefonia IP a livello aziendale: Unified Communication, voce, telepresenza, video-collaborazione, web conferencing e altri prodotti e servizi legati a questa architettura. La situazione del mercato italiano è complessa, considerato che i budget IT sono oggi sotto forte pressione. In questo scenario, la sfida di Cisco è trasmettere alle imprese i risvolti di business delle nuove piattaforme ancor più del loro puro valore tecnologico: per muoversi nella nuova “normalità”, infatti, la digitalizzazione dei processi – compresi quelli collaborativi – più che un’opzione è una necessità.

Quel che serve quando serve

Come ha spiegato a PMI.it Michele Dalmazzoni, responsabile commerciale dell’offerta Collaboration di Cisco in Italia – nella cornice di SMAU Milano 2013 – procedere in maniera strutturata consente di non ritrovarsi con un patchwork di soluzioni che rispondono all’esigenza del momento ma magari lasciano a piedi al trend successivo.Alle PMI italiane Cisco propone un’architettura in-a-box di classe Enterprise ma a un prezzo accessibile e con la flessibilità di una soluzione virtualizzata, disponibile da venti utenti fino a mille. Introdotta sul mercato con la Business Edition 6000, intercetta tutti i trend del momento a partire della mobilità, portando la voce su smartphone e tablet grazie alla componente applicativa Jabber, il video e tutti i servizi più innovativi della Collaboration. A seconda dei servizi che servono, viene “accesa” la virtual machine relativa alla voce e/o al video. È infatti  una piattaforma scalabile, con una soglia di prezzo giusta per una soluzione veramente avanzata: si può partire con un’esigenza di voce e in seguito portare parte delle utenze in mobilità o abilitare i servizi video su più sedi sul territorio, “accendendo” le rispettive componenti mobile e video&telepresence.

Strategia integrata

La strategia di Cisco nel mondo Collaboration? Anticipare la convergenza, approccio di cui si sente parlare da tempo ma che non ha trovato ancora vera e propria applicazione sul mercato. Altri player lavorano su silos verticali – voce e telefonia, video, UC, web conferencing – mentre per Cisco la scommessa è un’architettura per l’accesso a questi servizi integrati, interoperabili e unificati. In più, tramite l’aspetto applicativo si raggiungono tutti i dispositivi mobili senza distinzione di form factor (smartphone, tablet) o sistemi operativi (iOS, Android, Windows Phone), affacciandosi tramite soluzioni “web based” a qualunque piattaforma di questo tipo e tramite SDK a qualsiasi applicazione. Significa che il confine tra l’interno e l’esterno delle aziende va cadendo. E in questa ottica le novità di Cisco Italia per l’architettura sono due:

  • Jabber Guest, per collegare utenti occasionali ed estemporanei all’architettura aziendale, e quindi abilitare ogni tipo di comunicazione (voce, video, chat) e la telepresenza, sfruttando un’interfaccia Web.
  • Collaboration Edge, soluzione enterprise che opera sui servizi pensati per comunicare con l’esterno, basata su logica “VPN less” (facendo a meno della rete privata virtuale, NDR) mantenendo però i  criteri di sicurezza necessari e consentendo agli utenti che utilizzano vari dispositivi di comunicare senza limitazioni.

Una ulteriore novità sono gli end-point come MX300, piattaforma per video & telepresence, con interfaccia touch e soluzioni innovative come Cisco Proximity, che permette di entrare in  sala riunioni e prendere il controllo del sistema tramite smartphone o tablet, disaccoppiando anche il contenuto video da quello documentale dal device: in proprio smartphone o tablet diventa interfaccia utente. DX650 è invece il nuovo smart-deskphone Android con interfaccia touch, che abilita i servizi di Collaboration e integra monitor esterni.

Tutte queste novità arricchiscono la suite collaborativa integrata, basata su Cisco Unified Communication Manager, il nuovo nome del Cisco Call Manager, piattaforma nata per essere il “call control” della voce ma che ora si è evoluta per controllare tutto quello che è collaborazione: video, Unified Communication e voce per l’appunto.

Il nostro sforzo è anticipare i trend del mercato, guidare il settore verso la  convergenza che abbiamo già realizzato ma che dobbiamo far percepire al mercato: voce e video non sono più mondi separati ma modalità di comunicazione diverse abilitate dalla stessa piattaforma e accessibili ovunque, in ufficio o in mobilità. Il futuro è l’integrazione dei servizi. Per esempio, quando si hanno reti di clienti e di agenti e si vuole organizzare una video conferenza, tutti possono collegarsi dal proprio pc domestico dotato di webcam e partecipare all’evento organizzato in azienda: WebEx Telepresence integrerà il web conferencing in cloud con sessioni video supportate da apparati professionali.

Le criticità che questi trend portano si traducono in opportunità: la mobilità  diventa semplice grazie a soluzioni di rete come Unified Access BYOD (Bring your own device), con policy flessibili che superano e risolvono  potenziale conflitti tra libertà d’uso e sicurezza aziendale.

La vera criticità nel mondo industriale possono essere gli standard proprietari di alcuni player. Da questo punto di vista, Cisco sta lavorando alla realizzazione di una piattaforma web per la comunicazione integrata insieme a Google e altri partner, basata su uno standard unico: questa è la vera sfida e criticità sul mercato.