Vi ricordate quel manager così empatico, sempre attento alle esigenze dei collaboratori, amato e stimato da tutti? Scomparso. E quell’altro sempre cortese, che prima di prendere decisioni ascoltava l’opinione del team? Di lui rimane solo una casella vuota nell’organigramma con la dicitura, posto vacante. Probabilmente nessuno dei due aveva letto il libro di Tim Phillips, Nicolò Machiavelli. Il Principe riletto a uso dei manager (edizioni Rizzoli Etas, 2013): il paradigma della correttezza “sempre e comunque” è demolito in 52 brevi capitoli, ognuno dei quali dedicato a un insegnamento che il nuovo Principe/Manager deve apprendere per conquistare e mantenere il potere.
Siate realistici
“Non potete compiacere tutti. Essere benevoli, accontentare le persone, attenersi a un codice di comportamento inflessibile non consente di realizzare tutto ciò che volete” ci ricorda Phillips. Le buone intenzioni non portano al successo. Sono le vostre azioni, buone o cattive, a fare la differenza.
Andate là fuori
Avete raggiunto una posizione nell’organigramma che vi permette di avere delle “caselle sotto di voi”. La tentazione di staccarvi dai problemi quotidiani, di “scaricare” le lamentele dei clienti sui vostri sottoposti è alta. Errore. Come ci ricorda il Principe, dotatevi di una struttura di “vassalli” per controllare il vostro regno ma non perdete i contatti diretti con il business. Uscite dall’ufficio angolare al piano alto e andate là fuori per capire se quello che dicono le vostre “prime linee” su come sta andando il mercato è vero o se lo dicono solo per compiacervi.
Perché leggerlo
E’ una guida pratica alla cattiveria. Questo libro “parla di leadership pratica, non di management teorico. Questa è la realtà, confrontatevi con essa”.