Lo sviluppo si soluzioni IT sempre più performanti e l’utilizzo crescente di servizi IT da parte delle aziende ha prodotto inevitabilmente una crescita dei consumi energetici delle apparecchiature IT. Secondo una stima della società di analisi Gartner, la percentuale del budget per la spesa IT legata alle bollette elettriche è destinata ad aumentare dall’attuale 10% al 50% nel giro dei prossimi cinque anni.
Ai fini della razionalizzazione dei consumi, l’attenzione si concentra prevalentemente sui data center, essendo proprio questi ultimi i maggiori responsabili dei consumi energetici da parte delle infrastrutture IT aziendali. Ben il 23% della CO2 generata dalle infrastrutture IT é legata al funzionamento delle sale CED, ormai presenti in ogni tipo di azienda. Migliorare l’efficienza dei data center è diventato quindi un argomento molto importante che coinvolge utenti finali, fornitori di tecnologie ed enti governativi.
In base ai dati raccolti nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe, i circa sette milioni di centri di elaborazione dati attivi nei Paesi della UE consumano oltre 40 Terawattora (miliardi di Kilowattora) all’anno. In base ad uno scenario che non prevede alcun intervento migliorativo rispetto alla situazione attuale ("business as usual"), entro il 2012, i consumi energetici dei data center potrebbero raddoppiare a 80 Terawattora all’anno.
Un’adozione su larga scala di tecnologie ad alta efficienza energetica consentirebbe una riduzione del fabbisogno energetico delle aziende del 60%. A questo proposito, sono in corso numerose importanti iniziative per il risparmio energetico varate da enti ed organizzazioni sia Europei, sia internazionali, che includono sia la messa a punto di soluzioni IT efficienti, sia attività di formazione per consentire ai manager IT di configurare e di gestire le risorse IT aziendali in modo più efficiente.
Gli ostacoli da superare
Per ottenere i vantaggi derivanti da un miglioramento dell’efficienza energetica dei data center, e per incoraggiare l’adozione di tecnologie IT a basso consumo, è necessario superare una serie di barriere di mercato:
Al primo posto c’è la mancanza di definizioni universalmente condivise dell’efficienza energetica: mentre esistono ormai da anni delle tecniche ormai consolidate per la misura delle prestazioni dei server, lo stesso non si poteva dire, fino a poco tempo fa, per l’efficienza energetica. È necessario, sia per i produttori di server, sia per gli utenti finali, essere in grado di misurare l’efficienza dei data center secondo procedure standard e quindi confrontabili fra loro, e di correlare questi risultati con le prestazioni di questi ultimi. Numerose organizzazioni industriali e governative hanno elaborato delle metodologie per valutare l’efficienza energetica dei data center.
Una di queste è il The Green Grid, un consorzio internazionale di aziende e di professionisti del gruppo IT (il suo consiglio di amministrazione comprende rappresentanti di AMD, APC, Dell, EMC, Hewlett Packard, IBM, Intel e Microsoft. L’organizzazione cerca di coordinare gli sforzi compiuti a livello mondiale per standardizzare un insieme comune di parametri, metodi e tecnologie per l’efficienza energetica dei data center.
Tali sforzi hanno prodotto la definizione di parametri quali il PUE (Power Usage Effectiveness), il DCiE (Data center infrastructure Efficiency) e il DCP (Data Center Productivity). L’organizzazione mette a disposizione un tool online per calcolare i risparmi energetici che le aziende possono conseguire a fronte della scelta di un particolare componete hardware o di una configurazione per il proprio data center. Analoghe iniziative sono state promosse dal consorzio Energy Star e dal Giapponese Green IT Promotion Council.
La Commissione di Ricerca Congiunta dell’Unione Europea ha messo a punto il Codice di Condotta per l’Efficienza Energetica nei Data Center, che è entrato in vigore nel novembre 2008. Il codice è un programma volontario che si avvale del contributo attivo di produttori di apparecchiature IT, esperti del settore, ricercatori, gestori di data center e operatori IT.
Tra le altre barriere ricordiamo:
- Avversione al rischio: l’efficienza energetica è spesso percepita come un cambiamento che, sebbene prometta grandi vantaggi, comporta di per sé incertezze e rischi.
- La necessità di assistenza tecnica: la diffusione e la crescita dei data center rappresenta un fenomeno relativamente recente, soprattutto fra le PMI. Di conseguenza, solo di recente sono state sviluppate delle buone prassi per la progettazione e per la gestione dei data center. Per questo motivo, sono necessari programmi di assistenza tecnica, per fornire ai responsabili IT aziendali le informazioni necessarie per aiutarli ad integrare con efficacia soluzioni e procedure per migliorare l’efficienza energetica dell’infrastruttura IT.
- La mancanza di incentivi. L’offerta di incentivi finanziari (analoghi a quelli previsti dal recente decreto 40/2010, comunemente noto come "Decreto Incentivi", entrato in vigore lo scorso 15 Aprile) potrebbe incoraggiare l’investimento da parte delle aziende in soluzioni ad alta efficienza energetica.