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Meno tasse sul Lavoro: gli esclusi nella Legge di Stabilità

di Noemi Ricci

30 Ottobre 2013 10:08

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Le critiche della Corte dei Conti e Bankitalia alla Legge di Stabilità: problemi ditributivi e di equità nella riduzione delle tasse sul lavoro, tagli limitati, rischio di rincari riversati su altre imposte.

Non solo i tagli al cuneo fiscale sono troppo esigui, ma dall’intervento di riduzione delle tasse sul lavoro – oltre ai lavoratori autonomi – risultano esclusi circa 25 milioni di incapienti e pensionati in difficoltà: queste le principali critiche alla Legge di Stabilità mosse da Corte dei Conti e Bankitalia. In audizione al Senato, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, ha in particolare denunciato gli «evidenti problemi distributivi e di equità», per l’esclusione dal beneficio fiscale proprio di quelle categorie in maggiore difficoltà.

Cuneo fiscale inalterato

Squitieri ha riportato poi i dati Ocse, secondo cui «nel 2012 il cuneo fiscale del lavoratore medio dell’industria italiana si commisurava al 47,6% del costo del lavoro (23,3% riconducibile al prelievo a carico del lavoratore  e 24,3% a fronte dei contributi per il datore di lavoro)». I risultati sarebbero diversi nel 2014, alla luce delle novità: con le norme introdotte dalla Legge di Stabilità, «si può stimare che l’incidenza della nuova misura per il lavoratore si ridurrebbe di quasi tre decimi di punto per effetto delle maggiori detrazioni IRPEF, mentre per il datore di lavoro diminuirebbe in modo maggiore. Un risultato significativo, ma che lascia sostanzialmente inalterata la posizione dell’Italia nella graduatoria europea sul peso del cuneo fiscale, maggiore solo in Belgio Francia e Germania». Per la Conte dei Conti «contrastare il declino del sistema produttivo rappresenta oggi l’emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata la capacità di intervento». Anche Bankitalia critica il mancato taglio del cuneo fiscale: se è vero che la misura «risponde all’esigenza prioritaria di privilegiare il lavoro e la produzione», è innegabile che «la dimensione dell’intervento non è elevata e riflette i limitati margini di manovra disponibili e la scelta di utilizzarli per interventi in altri ambiti».

Rincaro tasse

Squitieri ha lanciato anche l’allarme sul «rischio di ulteriori aumenti sulle tasse per la casa»: «il taglio non è elevato e l’intervento sulla casa è migliorabile». Necessario quindi un «rafforzamento degli interventi per razionalizzare la spesa pubblica e un’azione per rendere più efficienti le strutture amministrative». Un impegno che grava sulle spalle del commissario per la Spending Review nominato di recente, Carlo Cottarelli.