Tratto dallo speciale:

Aruba, il cloud per le PMI anche per una sola ora

di Anna Fabi

Pubblicato 13 Novembre 2013
Aggiornato 15 Luglio 2014 07:21

Stefano Sordi, direttore marketing di Aruba ci parla della offerta cloud basata su flessibilità, possibilità di tariffazione oraria, scelta del data center, disaster recovery a portata di PMI e un benchmark internazionale.

A SMAU Milano 2013 Aruba, ha portato tutta la gamma prodotti quali hosting, domini, PEC e firma digitale, che qualificano la società come un partner in grado di fornire servizi web a 360°, ma ha posto particolare focus sul cloud proponendo un servizio pensato sulle esigenze delle PMI, sia dal punto di vista commerciale con una formula pay per use, sia da quello tecnologico con la possibilità di provare la piattaforma gratuitamente e di scegliere su quale o quali server mettere i dati. In generale si tratta di un classico approccio Iaas, infrastructure as a service. Particolarmente interessanti poi i workshop formativi proposti a SMAU da Aruba – nati per offrire una visione di insieme sui temi chiave della strategia online delle imprese italiane e legati ai settori più rilevanti dello sviluppo tecnologico, quali Cloud, e-Security, ICT & commercialisti ed e-Commerce – e la possibilità per tutti i visitatori dello stand di fare prove gratuite dal vivo dei vari servizi e di ottenere consulenze personalizzate. Ne abbiamo parlato con Stefano Sordi, direttore marketing di Aruba, il quale ha definito quella del cloud pay per use, una formula che «funziona bene, con una crescita a tre cifre».

Offerta cloud Aruba

Il primo motivo di appeal per una PMI è rappresentato dall’offerta commerciale Aruba: niente investimenti iniziali, ma la possibilità per l’azienda di costruirsi un’architettura cloud su misura pagandola solo in base al reale utilizzo delle risorse e solo per il tempo che serve (la tariffazione del servizio è oraria). Significa poter costruire un’infrastruttura IT di alto livello e pagarla teoricamente solo per un’ora. «Al di là del fatto che si riducono i tempi fra fornitore e cliente, si introduce un abbattimento totale del rischio del cliente» sottolinea Sordi, che esemplifica: «prima bisognava comprare un server, avere un CED, assumere persone, poi l’hardware diventava desueto» e andava aggiornato. Ora «tutto questo pesa sulle nostre spalle, noi ci assumiamo un rischio importante, e il cliente dopo un’ora ci può abbandonare».  Soluzione particolarmente adatta a una piccola media impresa, che «prima non poteva permettersi tutta questa tecnologia», si parla «di macchine con un livello qualitativo di taglio enterprise». Sordi ritiene che in definitiva per le PMI sia «un nuovo mondo che si apre». Aruba naturalmente fornisce, con lo stesso livello, anche servizi più tradizionali, come l’hosting classico, i server dedicati, ma le aziende «si stanno sempre più aprendo al cloud, con una crescita importante» probabilmente anche perché è così facile entrare nel cloud, lo si può fare da internet, in self provisioning, quindi in modo autonomo, e «si può testare la piattaforma gratuitamente» (basta richiederlo e viene fornito un voucher gratuito inviato per mail). Tutto pensato apposta per il target delle PMI, che vogliono prendersi pochi rischi e magari hanno le idee poco chiare su cosa gli serve. Ed è corretto che sia così, le PMI devono pensare al loro business, il resto è compito del fornitore di servizi IT.

La scelta del data center

Aruba Datacenter

Altre caratteristiche del cloud di Aruba: «il cliente può scegliere quale data center utilizzare in modo molto trasparente». La domanda viene posta subito, con l’accesso al pannello. I server di Aruba sono in Italia, Francia, Repubblica Ceca, e prossimamente in Germania (Francoforte) e Inghilterra. Può scegliere se mettere tutti i dati in un unico posto, oppure parte in uno e parte in un altro, quindi facendo disaster recovery. E «implementare una soluzione di disaster recovery per una PMI» fino a poco tempo fa era praticamente impensabile per una questione di costi. È vero che i disastri sono rarissimi e i data center sono comunque molto protetti ma, per fare un esempio, spesso il disaster recovery serve per accedere ai bandi pubblici, senza una soluzione di questo tipo non si può partecipare. E può anche essere una richiesta di un cliente privato. Così come l’importanza di poter scegliere in quale paese mettere il server, significa rafforzarsi in quel particolare mercato. Se un’impresa vuole consolidarsi o aprirsi a una determinata area geografica, mettere i propri dati in un server localizzato in un determinato Paese significa rendere i servizi più efficienti e i dati più raggiungibili, anche a livello di posizionamento sui motori di ricerca.

Servizi Aruba

Qualche concreta proposta cloud di Aruba:

  • cloud object storage, per creare e gestire spazi di storage. Si rivolge a utenti business e consumatori che hanno l’esigenza di archiviare e gestire ingenti quantità di dati. Soluzione interessante anche per gli sviluppatori, grazie a una gestione dei dati attraverso il protocollo standard http;cloud unified storage, rivolto alle aziende, migliora le performance della virtual machine assegnando spazi storage condivisi fra le macchine virtuali dell’utente presenti in un determinato data center;
  • registrazione domini e gestione DNS, si può registrare un nuovo dominio (estensioni: .com, .net, .org, .info, .biz, .name) in promozione a soli 4,99 euro fino a fine anno , oppure trasferire un dominio di secondo livello, attraverso il Pannello di Gestione Cloud. Dall’interfaccia si può abilitare anche la gestione DNS (domain name system, sistema dei nomi a dominio), anche per domini esterni;
  • cloud monitoring, consente di monitorare tutti i propri siti web e server, anche se non residenti nei data center Aruba. Anomalie ed errori vengono notificate via mail automaticamente e immediatamente;
  • operazione schedulate, servizio di gestione del cloud server per programmare ed eseguire operazioni automaticamente. Utile per operazioni programmate in anticipo o ricorrenti.

Si tratta di servizi che possono interessare qualsiasi tipo di impresa, non solo un’azienda attiva nel settore tecnologico, anzi: una realtà con dieci dipendenti e un sito web, è già un target apprezzabile. E che si aggiungono a tutti gli altri servizi che Aruba continua a fornire: email e PEC, registrazione domini, web hosting, site builder, e-commerce (che punta sempre più anche sul mobile).

Benchmark cloud

Ma in particolare sul cloud, settore che ancora si può definire emergente, Aruba ci tiene a sottolineare di essere stata definita, da una ricerca indipendente condotta da una società francese (Cedexis) uno dei migliori servizi esistenti, grazie ai tempi di risposta e all’uptime (indicatore molto importante ad esempio per un server, che deve essere prima di tutto sempre raggiungibile) Non si tratta di un premio, ma di un benchmark, quindi di una sorta di rating del servizio offerto, in base a determinati parametri. La valutazione è stata fatta sia per l’Italia sia per i principali mercati europei.

Ultimamente l’azienda ha deciso di puntare a livello di comunicazione sui propri data center,e ha recentemente lanciato una serie di spot TV in cui mostra i data center di proprietà, “casa” di tutti i servizi web erogati compreso il cloud, con lo scopo di mostrare gli elevati standard di affidabilità e sicurezza delle sue infrastrutture che fanno oggi di Aruba il partner ideale per una PMI che voglia svilupparsi e crescere grazie ad Internet (l’azienda, già oggi, gestisce oltre 2 milioni di domini registrati, più di 6 milioni di caselle email, e oltre 3,5 milioni di caselle PEC attive)

Percorsi formativi

Infine, per quanto riguarda la partecipazione a SMAU, l’azienda ha registrato un grosso interesse sui percorsi formativi proposti, legati a quattro settori ritenuti particolarmente rilevanti: il cloud (clausole contrattuali, best practise, servizi, evoluzione dell’offerta), la e-security (sicurezza della rete, contraffazione e concorrenza sleale), ICT e commercialisti (nuovi modelli di relazione per imprese e PA), e-commerce (le 20 mosse vincenti per uno store online di successo, i segreti del social commerce).

Anche Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba S.p.A. ha commentato con entusiasmo l’esperienza fatta promuovendo questi momenti di formazione: “Siamo estremamente soddisfatti della nostra partecipazione a SMAU 2013 e delle adesioni ottenute con i percorsi formativi che abbiamo proposto quest’anno per la prima volta – commenta – il riscontro di quanti hanno partecipato è stato il più alto riconoscimento di un progetto in cui crediamo fortemente e che rappresenta un altro passo per muoverci in modo sempre più concreto per la crescita delle aziende italiane”.