Allo Smart City Exhibition 2013 (BolognaFiere – Forum PA), si è parlato di città intelligenti e servizi pubblici per cittadini e imprese, tra esperienze internazionali e occasioni di confronto. Nel corso della sessione plenaria “Le Smart City nell’Agenda Digitale”, sono state analizzate iniziative concrete come il progetto CityNext di Microsoft Italia, presentato dall’A.D. Carlo Purassanta: da sempre impegnata nell’evoluzione digitale del Paese, Microsoft ha esteso all’Italia il programma mondiale volto a promuovere le Smart Cities sul territorio attraverso le nuove tecnologie – Cloud, Mobile, Social Enterprise e Big Data – ed un ecosistema di 27.000 partner a supporto delle amministrazioni locali, affinché possano rispondere in modo efficace alle esigenze di cittadini e imprese e alle sfide imposte dalle nuove dinamiche urbane, nonostante l’austerity finanziaria.
Smart City e Agenda Digitale
Le Smart City rappresentano un fattore di traino per la crescita del Paese nel più vasto quadro dell’Agenda Digitale. In apertura di conferenza, il Commissario Francesco Caio ha ricordato quanto sia fondamentale in tempi come questi che l’Agenda Digitale punti sul “fare”, sul realizzare nel medio termine le misure già previste, senza cercarne di nuove. Parola d’ordine: praticità. Per arrivare a risultati efficienti e competitivi serve un’architettura basata su standard condivisi che garantiscono integrazione tra sistemi ed evitino duplicazioni e sprechi. Come? Perseguendo le ben note tre priorità individuate dell’Agenda digitale italiana. Diventa quindi fondamentale acquisire una “cittadinanza digitale” mettendo al centro il cittadino/impresa, per garantire un rinnovato rapporto con lo Stato, più funzionale e “amichevole”.
Smart City e NGN
Franco Bassanini, presidente Cassa Depositi e Prestiti, ha evidenziato le difficoltà tutte italiane per la realizzazione delle reti di nuova generazione alla base delle Smart City: se da un lato è indispensabile investirvi per non restare fuori dalla sfida globale, dall’altro la finanza pubblica non permette oggi grandi passi in questo senso. Occorre quindi trovare soluzioni intelligenti, in grado di assicurare servizi fondamentali ai cittadini e alle imprese, pur potendo contare su risorse pubbliche ridotte. La via può essere quella dei finanziamenti privati, ma servono agevolazioni di tipo burocratico e fiscale. Questo, per aggirare le logiche di investimento dei grandi player TLC.
Smart City e Digital Divide
La realizzazione di una moderna infrastruttura serve anche a combattere l’imperante Digital Divide, come ricordato dal Viceministro per lo Sviluppo Economico Antonio Catricalà, che auspica una rete forte, sicura e indipendente nella gestione: “prendiamo spunto dallo spirito del decreto Scavi, con il quale si è ottenuto un grande risultato semplificando la stesa dei cavi di fibra ottica grazie alle minitracce, eseguite in deroga alle regole comunali. La semplificazione delle procedure è un prerequisito per rendere smart le nostre comunità”.