Non sempre l’abolizione IMU prima casa (sostituita dalla TASI) comporta un risparmio: l’aliquota è inferiore ma mancano le detrazioni (200 euro +50 euro per ogni figlio) applicate ne 2012, almeno stando alle prime anticipazioni sulla Legge di Stabilità 2014. Tutte le abitazioni principali che azzeravano l’imposta adesso pagheranno, se così sarà confermato. Vediamo come si configura la nuova imposizione fiscale sugli immobili fra IMU e TASI (che assieme alla TARI sui rifiuti costituirà la TRISE, cose è stata ribattezzata la nuova Service Tax, il cui gettito va interamente ai Comuni).
TASI meno conveniente
La TASI prevede un’aliquota tra 0,1 e 0,25%, più bassa di prima (0,2 – 0,6%), ma al momento non c’è notizia di sconti fiscali. Pertanto, su un imponibile IMU di 75mila euro, prima una coppia pagava prima 100 euro in media, e con due figli azzerava l’imposta . Applicando allo stesso imponibile la TASI minima (0,1%) ora si pagano sempre 75 euro, indipendentemente dai figli. Nei Comuni con aliquota massima (0,25%) si arriva a 187 euro. Chi avrà un vantaggio rispetto a prima sono i proprietari di seconde case concesse in locazione: la somma di TASI e IMU non potrà superare l’1,06%, ma una parte della TASI (non dell’IMU) compresa fra il 10 e il 30%, verrà pagata dall’inquilino.
Gettito IMU e TASI
In attesa di conoscere il testo della norma (e poi quello delle delibere comunali), si può fare subito qualche considerazione: la Legge di Stabilità prevede di versare ai Comuni di 1 miliardo per compensare il mancato gettito IMU sulla prima casa. Basteranno? Fra l’altro, i Comuni che già applicano l’aliquota massima (1,06%) sugli immobili diversi dalla prima casa non hanno margine per aumentare questo gettito, perché il totale fra IMU e TASI non può superare l’aliquota massima IMU. Quindi, per “incassare” di più faranno probabilmente leva sulle aliquote prima casa.