Cambiano le tasse sulla casa con la Legge di Stabilità 2014: IMU prima casa abolita, nuova Trise su rifiuti e servizi comunali (al posto della Tares) per tutti, imprese doppiamente tassate con entrambe le imposte e senza alcuna agevolazione fiscale per immobili strumentali. Rispetto alle attese, manca anche l’IRPEF immobiliare, che avrebbe finanziato lo sgravio auspicato dalle PMI.
Trise
La nuova Trise è un tributo che si paga in relazione a possesso e locazione di un immobile (pagano anche gli inquilini). Previste 4 rate con scadenze il 16 di gennaio, aprile, luglio e ottobre. Si compone di due parti:
- la Tari copre la tassa sui rifiuti (ex Tarsu, Tares, Tia…). Dovrebbe restare commisurata all’ampiezza dell’immobile per poi essere parametrata alla quantità di rifiuti prodotti.
- la Tasi copre i servizi indivisibili e prevede una quota a carico dell’inquilino. Si parla di un’aliquota dell’1 per mille.
Aggravi e risparmi
Il peso della nuova imposizione dipenderà dalle decisioni dei singoli comuni. La somma della vecchia IMU e della nuova Tasi non può superare i vecchi massimali previsti per la sola imposta municipale sugli immobili, lo 0,6% per le prime case e l’1,06% per gli altri immobili. In teoria, significa che nessuno pagherà più di quanto costava precedentemente l’IMU.
- Abitazione principale: dovrebbe esserci un risparmio, perché prima si pagavano IMU e tassa sui rifiuti, ora raccolte in una sola imposta che non può superare i precedenti massimali IMU. Tuttavia, rispetto a quanto pagato nel 2013 ci sarà un aggravio, perché quest’anno l’IMU è stata sospesa.
- Prime case di lusso (categoria catastale A1, A8 e A): continueranno a pagare anche l’IMU.
- Seconde case: l’aggravio ci sarà nei comuni che non applicavano le aliquote massime e ora lo faranno. Tanto più che pagheranno sia IMU sia Tasi.
- Inquilini in affitto: oltre alla tassa sui rifiuti pagherANNO una quota della Tasi.
- Chi affitta seconde case: risparmierà, visto che parte del ributo Tasi lo paga l’inquilino.
- Imprese: pagheranno IMU e Trise senza gli sconti previsti (e annunciati) nella Legge di Stabilità sugli immobili strumentali (la misura avrebbe dovuto essere finanziata con il ritorno dell’Irpef immobiliare, che invece non c’è).