Dopo anni di proroghe e polemiche il SISTRI prende il via ufficiale il primo ottobre, ma non senza timori e nuove difficoltà per imprese e operatori che trattano rifiuti pericolosi. Consapevoli delle problematiche che presenta il sistema di tracciabilità, Assosoftware e Confindustria SI (Servizi innovativi e Tecnologici) hanno chiesto al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando una sospensione delle sanzioni “per errori di tipo formale”, finchè non sarà testato il funzionamento del SISTRI, giudicato “un progetto non coerente con la realtà, con scelte tecnologiche e di apparecchiature non standard, con gravi carenze di coordinamento tra la componente normativa e la realizzazione informatica”. E’ quanto si legge nella lettera congiunta firmata dai due presidenti, rispettivamente Bonfiglio Mariotti ed Ennio Lucarelli.
Violazioni SISTRI
Il Governo sembra tuttavia propenso a limitarsi ad un approccio soft, stabilendo pene più lievi in caso di illeciti colposi non ripetuti nel tempo. Sul fronte delle sanzioni, comunque, il Ministero si è dimostrato disponibile ad «ampliare ulteriormente, in sede di emendamenti al Decreto Legge 101/2013 (atteso alla conversione in legge), la soglia di non punibilità purché si tratti di illeciti colposi», secondo quanto rivelato dal sottosegretario all’Ambiente, Marco Flavio Cirillo in Commissione alla Camera. Eventuali proroghe dell’ultim’ora sono da escludere, così come le «deroghe alla punibilità di illeciti dolosi (quale ad esempio la consapevole e voluta non iscrizione al sistema): eventuali ammorbidimenti in tal senso non possono essere consentiti».
Tempi immaturi
I problemi strutturali del SISTRI sono gli stessi di sempre: interoperabilità mai collaudata, simulazioni in ambiente di test non idoneo, USB e Black Box non consegnati o non funzionanti. Urge poi una semplificazione delle procedure per quanto concerne il monitoraggio dei mezzi di trasporto, la gestione dei documenti e la tracciabilità dei rifiuti attraverso una banca dati alimentata dalle imprese “secondo un tracciato standard e condiviso”. Quantomeno, le aziende soggette al SISTRI chiedono al Governo di definire linee guida condivise per sopperire alla mancanza di formazione degli operatori, vista la disponibilità tardiva della documentazione a corredo.
Alternative
Per Lucarelli e Mariotti che “l’improvvisa accelerazione data al progetto provocherà grandi disagi ai Gestori dei Rifiuti pericolosi, con pesanti ricadute su tutta la filiera e rischi di sanzioni pesantissime per le imprese. Ecco perchè se ne chiede lo stop durante una prima fase di sperimentazione, che darebbe il tempo di definire le necessarie e possibili semplificazioni. In questo senso, Assosoftware ripropone anche il suo progetto alternativo, con l’obiettivo di trasformare il SISTRI in una vera opportunità di digitalizzazione del Paese “con importanti ricadute in termini di sicurezza, contrasto dell’illegalità, semplificazione, contenimento dei costi e miglioramento dell’operatività delle imprese”.
Partenza a scaglioni
Ricordiamo che il SISTRI entra in vigore dal 1° ottobre per chi tratta rifiuti pericolosi, mentre per i produttori inziali di rifiuti e per Comuni e imprese della Campania scatterà dal 3 marzo 2014, con la possibilità di un ulteriore slittamento di sei mesi in caso siano necessari per far diventare operative delle semplificazioni eventualmente introdotte dal Governo. =>SISTRI: il calendario 2013 in Gazzetta