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Modifiche al Decreto IMU a favore delle imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Settembre 2013
Aggiornato 25 Settembre 2013 14:42

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Ulteriori esenzioni ed agevolazioni per immobili d'impresa e per quelli destinati alla vendita, nuove forme di prestito ipotecario ed abolizione imposta in base a parametri specifici: ecco le modifiche chieste al Decreto IMU.

Proposte di cambiamento al Decreto IMU (Dl 102/2013), a margine delle audizioni di ABI (banche), ANCE (costruttori edili) e sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) in Commissione Bilancio e Finanze della Camera, mentre il relatore Marco Causi ha insistito sulla necessità di incentivare le compravendite e definire la nuova Service Tax (leggi il suo intervento sul Dl IMU).

Richieste delle Banche

  • Esenzione per immobili invenduti dalle imprese estesa ai fabbricati che un’azienda acquista e ristruttura per poi rivederli. L’attuale formulazione esenta tra l’altro solo gli immobili non locati, mentre si chiede l’esenzione anche se i fabbricati destinati alla vendita sono affittati solo per parte dell’anno.
  • Prestito ipotecario ai proprietari di immobili over 65, per convertire in contanti parte del valore dell’immobile senza perderne la proprietà. In parole semplici, è un prestito garantito dall’immobile.
  • IMU soft per le imprese tramite la deducibilità integrale IRES e IRAP sugli immobili strumentali e agevolazioni che riducano l’impatto combinato delle tasse sugli immobili d’impresa e futura Service Tax.

Richieste delle Imprese edili

Le imprese edili puntano sulla misura all’articolo 6 del Decreto, relativa ai mutui casa garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti. In base ai calcoli dell’ufficio studi ANCE, la misura può aumentare le operazioni di compravendite di 44mila unità, con un beneficio di 8,1 miliardi. La spinta agli investimenti per nuove costruzioni sarebbe di 1,3 miliardi, creando una ricaduta positiva per l’economia pari a 4,4 miliardi grazie all’iniezione di liquidità della Cdp (che secondo i costruttori sarebbe intorno ai due miliardi di euro) e all’emissione di obbligazioni bancarie garantite dalla Cdp.

Richieste dei Sindacati

La Cgil ritiene che l’abolizione dell’acconto IMU sulle prime case (escluse quelle di lusso) introduca un elemento di «iniquità e inefficienza», mentre sarebbe favorevole all’esenzione solo per chi possiede un unico immobile e all’interno di certi parametri di valore. Anche la Uil punta il dito contro l’abolizione indiscriminata per tutti, e ritiene che la priorità in questo momento sia la riduzione delle tasse sul lavoro. La Cisl aspetta di conoscere la prossima Legge di Stabilità, per capire in che modo si procederà all’eliminazione della rata IMU di dicembre, ma in generale ritiene il provvedimento «insufficiente a sostenere la domanda interna» e chiede che la futura Service Tax non appensantisca l’attuale carico fiscale delle famiglie.