La Tobin tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie di cui alla legge 24 dicembre 2012, n. 228 in vigore da marzo (leggi come si paga), non riguarderà i derivati che hanno come sottostante le azioni emesse da società italiane quotate e a media e piccola capitalizzazione, ovvero quelle che sono al di sotto dei 500 milioni di euro.
Derivati delle PMI salvi dalla Tobin tax
A precisarlo è stato il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un documento pubblicato in vista dell’entrata in vigore della Tobin tax, contenente chiarimenti che riguardano le transazioni finanziarie interessate dalla tassa, in risposta alle domande più frequenti. La tassa sulle transazioni per le operazioni in derivati e gli ordini cancellati e modificati scatterà il prossimo 2 settembre, dopo che a marzo era entrata in vigore la prima tranche di tassazioni previste dal pacchetto Tobin tax (le imposte sulle transazioni azionarie e quelle sulle relative operazioni ad alta frequenza). L’Italia è l’unico Paese a tassare le transazioni finanziarie sugli strumenti derivati, qualora vengano considerati il risultato di un’operatività ad alta frequenza, anche se il Ministero precisa che la Tobin tax non si applicherà in caso di azioni emesse da PMI. =>Leggi come si applica la Tobin Tax
Il calendario della Tobin tax
La Tobin tax è valida per tutte le transazioni che hanno per oggetto azioni o derivati con sottostante azioni, purché le operazioni si traducano in un passaggio di proprietà, ed è entrata in vigore il 1° marzo per i trasferimenti azionari, da settembre sarà in vigore anche per i contratti derivati e poi dal 16 ottobre (data prorogata dalla precedente stabilita per il 16 luglio) scatterà il pagamento della tassa da parte degli intermediari. => Vai allo Speciale sulla Tobin Tax
Per maggiori informazioni consulta il documento con le risposte del Ministero dell’Economia e Finanza