Nei periodi di crisi economica, la difficoltà di accesso al credito bancario può portare gli imprenditori a cercare vie alternative, e purtroppo c’è chi è pronto ad approfittarsene: ne è dimostrazione il successo degli annunci online che promettono prestiti facili alle imprese, in tempi brevi e senza garanzie anche per cattivi pagatori, cassaintegrati e disoccupati. Specchietti per le allodole ai quali bisogna però fare attenzione, perché la truffa è dietro l’angolo. Un campanello d’allarme può essere la richiesta, rilevata nel 60% delle offerte, di anticipare le spese di istruttoria prima ancora di aver effettuato la verifica preventiva sui requisiti per il prestito. Guarda caso, nella maggioranza dei casi (70%) l’istruttoria porta ad un esito negativo, mentre solo 3 volte su 10 ad un risultato positivo con condizioni trasparenti.
Tassi di interesse
Al di là delle truffe poi molta attenzione deve essere prestata al tasso di interesse effettivamente applicato al finanziamento. Di solito, infatti, quello che viene pubblicizzato è il TAN, il tasso annuale, mentre viene riportato in maniera poco evidente – scritto in piccolo, in basso alla comunicazione – il più importante TAEG, il tasso annuo effettivo globale. Quest’ultimo contiene infatti tutta una serie di informazioni cruciali relative agli oneri che verranno complessivamente pagate dal contraente come le spese di istruttoria della pratica per il finanziamento, le spese di assicurazione e garanzia e le spese di riscossione delle rate. Per approfndimenti, tieniti informato sui prestiti alle PMI.