In Italia, il 60% dei netbook monta già Windows 7, che al momento detiene una quota del 10% dell’intero mercato dei sistemi operativi. Nell’offerta retail di Microsoft, Seven è montato sul 74,8% dei PC domestici, seguito da Vista (11,1%) e XP (14,2%). Lo dicono i dati Gfk.
Insomma, Seven piace: “funziona bene”, è stabile e soprattutto in azienda è garanzia di interoperabilità e performance.
Si può ritenere soddisfatta Microsoft, che dopo il passo falso di Vista ha davvero centrato il suo obiettivo. Confermando la fiducia degli analisti, Windows 7 avanza inesorabile: 90 milioni di licenze vendute in sei mesi dal lancio.
E se in Italia è successo, non si può dire che gli USA stiano a guardare: soprattutto in ambito professionale la migrazione a Seven è costante. Secondo un sondaggio Dimensional Research, il 16% dei manager d’azienda conferma di aver già iniziato il passaggio, mentre il 42% lo farà entro l’anno.
Rispetto a Vista, Windows 7 è considerato dai responsabili IT anche più sicuro oltre che più stabile e con prestazioni migliorate.
La svolta decisiva sarà il naturale processo di rinnovamento del parco macchine nelle aziende, che via via vedrà una sostituzione rapida e indolore e che finirà per far dimenticare il miraggio del downgrade a XP che per mesi ha attratto milioni di utenti timorosi di un bis delle incertezze di Vista.