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L’OCSE stila la Top Ten dei Paesi con le migliori condizioni di lavoro: a sorpresa l’Italia non se la passa troppo male, posizionandosi al decimo posto, con una media di 25.500 euro l’anno di stipendio per 36 ore di impegno settimanale, 4 settimane di ferie retribuite (contro le 3 della maggioranza degli altri Paesi e le cinque in Danimarca). I dati riflettono la situazione dei lavoratori dipendenti di qualsiasi settore regolato dai contratti nazionali, mentre se consideriamo anche precari e partite IVA (il 22% della forza lavoro attiva nel nostro Paese contro una media europea del 14%) il quadro delle condizioni di lavoro in Italia cambiano sensibilmente (consulta gli annunci di lavoro in Italia). Il part-time viene incentivato più o meno allo stesso modo in tutta Europa. L’Olanda è il Paese in cui si lavora meglio: quattro giorni la settimana e stipendio medio di 35mila euro l’anno. A favorire tale situazione c’è una legislazione che promuove l’equilibrio vita-lavoro puntando al benessere e alla riduzione dello stress, fornendo assistenza medica e benefit, oltre alla possibilità per i dipendenti di modificare il contratto da full time a part time in qualsiasi momento. Poi ci sono la Danimarca con 33 ore e 35 mila euro grazie alla flexsecurity; la Norvegia, con 33 ore e 33 mila euro, la garanzia di 21 giorni di ferie pagate all’anno e 43 settimane di congedo parentale; l’Irlanda e la Germania con 35 ore alla settimana ed uno stipendio medio di 30 mila euro. A seguire ci sono Svizzera, Svezia, Australia, Belgio e quindi l’Italia (leggi di più sul mercato del lavoro). Fonte: OCSE