Il termini di introiti IMU le aziende contribuiscono in maniera importante, con un imponibile complessivo degli immobili strumentali all’esercizio di impresa pari al 32,5% nel 2012. L’incidenza sul gettito (tenendo conto delle aliquote applicate) è pari al 41% (stime Sole24Ore).
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Lo scenario 2013 si prospetta ancora più gravoso: solo dai capannoni arriverebbe un gettito di 6,4 miliardi, circa un quarto degli introiti 2012.
Ma le spese IMU di imprese e professionisti non si limitano ai capannoni industriali o agricoli e altri immobili produttivi del gruppo D (opifici, alberghi, case di cura, cinema e teatri): ci sono anche uffici e studi professionali (A10), negozi (C1), laboratori artigianali (C3), altri immobili del gruppo C (magazzini, stabilimenti balneari, palestre). Sommando queste entrate IMU si arriva al 41% del gettito.
Immobili produttivi
I calcoli sono importanti, visto che il Governo (crisi permettendo) deve approvare entro fine agosto la riforma dell’IMU (leggi). E se il dibattito sembra concentrarsi sulla prima casa, le imprese continuano a insistere sulle agevolazioni per gli immobili produttivi (del gruppo D): l’esecutivo, nel decreto legge di rinvio della rata IMU di giugno, ha promesso forme di deducibilità fiscale (approfondisci il dibattito).
Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, parlando davanti alle imprese edili dell’Ance riunite in assemblea l’11 luglio, si è anche schierato a favore dell’ebolizione dell’IMU sull’invenduto (un’ipotesi più volte presa in considerazione, ma alla fine mai attuata).
Per sapere esattamente cosa succederà dell’IMU bisogna aspettare le relative decisioni di Governo e Parlamento, nel frattempo la considerazione fondamentale resta quella relativa alle coperture finanziarie.
Gli immobili del gruppo D sono gli unici che, per effetto della Legge di Stabilità 2013 (che ha destinato l’intero gettito IMU ai Comuni) prevedono ancora l’aliquota dello 0,76% allo Stato (con divieto agli enti locali di abbassarla).
Imponibile IMU
Vediamo – secondo le tabelle fornite dall’Agenzia delle Entrate in sede di audizione parlamentare in commissione Bilancio al Senato il 4 giugno scorso – l’imponibile IMU per categoria catastale in base alla distribuzione degli immobili in Italia a fine 2012.
Abitazioni
- Non di lusso (categoria catastale da A2 ad A7 e A11): circa 33,7 milioni di immobili, imponibile totale 2.669 miliardi. Valore medio per unità immobiliare, 79.140. Imposta media 348 euro.
- Di lusso (categorie A1, A8, A9): 73.273 immobili, imponibile teorico 36,5 miliardi, imponibile medio per unità 498.703 euro.
Immobili d’impresa
- Uffici e studi professionali (categoria A10): 643.887, imponibile 123,8 miliardi, imponibile medio per unità immobiliare 192.415.
- Negozi e botteghe (C1): 1,9 milioni, imponibile 188,4 miliardi, imponibile medio per unità 97.129 euro.
- Laboratori artigianali (C3): 649.740, imponibile 51 miliardi, imponibile medio per unità, 78.629 euro.
- Immobili produttivi (gruppo D): 1,4 milioni, imponibile 662,9 miliardi, valore medio per unità 470.391.