Saltato il vertice di maggioranza su IMU, IVA e sui provvedimenti economici previsto per oggi, 10 luglio (leggi qui): è stato il Pdl a chiedere lo stop dei lavori, a margine della calendarizzazione da parte della Cassazione del processo Mediaset per il 30 luglio.
Si tratta di un processo particolarmente delicato per il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, visto che la sentenza di secondo grado prevede per lui una condanna a quattro anni, a cui si aggiungono cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Se la Cassazione accogliesse la sentenza di appello, la condanna diventerebbe esecutiva rendendo, fra le altre cose, incompatibile la carica di parlamentare di Silvio Berlusconi.
La Cassazione ha fissato a fine luglio un’udienza che si pensava sarebbe stata prevista in autunno, evitando così il rischio di prescrizione per una parte del reato, che avrebbe obbligato la Suprema Corte a decidere un nuovo appello anche solo per rideterminare la pena.
Anche nel caso peggiore per l’imputato (conferma della condanna), tutto questo avrebbe fatto slittare l’interdizione di circa un anno.
Comunque, al di là del complicato meccanismo giudiziario, ci sono le reazioni politiche: il Pdl ha voluto ritagliarsi un momento di riflessione, chiedendo a Senato e Camera la sospensione per un giorno dell‘attività parlamentare (con l’eccezione del question time). Le due aule hanno approvato (con i voti favorevoli di Pdl, Pd e Scelta Civica), facendo saltare anche il vertice di maggioranza su aumento IVA, cuneo fiscale e Riforma IMU.
Vertice di maggioranza su Riforma IMU e aumento IVA
Visto che in materia di IMU il Governo si è impegnato a mettere a punto la riforma entro Ferragosto (leggi qui), a questo punto tutto diventa più incerto, con il rischio di una crisi di governo.
I toni della polemica politica si alzano. Il presidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta, ha chiarito che la richiesta del partito è solo motivata dal fatto che «è prevista la direzione nazionale del Pdl»: «dobbiamo discutere al nostro interno e fare chiarezza. I lavori possono riprendere lunedì e martedì e possiamo recuperare il tempo perduto. Noi rispettiamo il Parlamento, chiediamo rispetto».
I senatori del M5S, in segno di protesta, si sono tolti tutti insieme giacca e cravatta: «vogliamo protestare per la mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento a favore di chi tra l’altro non è mai presente in questa Aula». Toni molto concitati anche nell’aula della Camera.
Il capogruppo della Lega in Senato Massimo Bitonci ha avvertito che «se l’interruzione dei lavori si allungherà anche a domani» il Carroccio salirà al Colle perché si riterrebbe «di fronte a una crisi di governo».
Da sottolineare che nell’incontro di oggi (che era già previsto), fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ledaer del M5S Beppe Grillo, quest’ultimo ha chiesto «se necessario di sciogliere le Camere e andare a votare».
Il presidente di Cassazione Giorgio Santacroce ha sottolineato che «non c’è nessun accanimento. Il senatore Berlusconi è stato trattato come qualunque imputato in un processo con imminente prescrizione».