Il bonus mobili previsto dal decreto sulle ristrutturazioni edilizie non solo è ufficialmente esteso anche agli elettrodomestici, ma si aggiunge ai 96mila euro di tetto massimo previsti dalla detrazione sulla singola unità immobiliare, mentre l’ecobonus del 65% è esteso anche a caldaie e pompe di calore: è il risultato delle votazioni nell’aula del Senato sul Dl 63/2013, che di fatto prevede un potenziamento delle agevolazioni previste dal decreto e dai primi correttivi approvati in commissione.
=>Ristrutturazioni: elettrodomestici nel Bonus Mobili
Bonus elettrodomestici
La detrazione vale per tutti i grandi elettrodomestici classe A+ (A per i forni) come frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie), non solo per quelli da incasso.
I 10mila euro di spesa (essendo la detrazione al 50%, significa uno sconto di 5mila euro) si aggiungono ai 96mila della ristrutturazione. In pratica, fra lavori e acquisto di arredi ed elettrodomestici si possono detrarre fino a 106mila euro.
La detrazione resta da ripartire in dieci quote annuali di pari importo.
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Queste agevolazioni arrivano in un momento in cui nei settori degli elettrodomestici e dei mobili ci sono marchi storici del Made in Italy (come Indesit o Natuzzi) alle prese con pesanti piani di ristrutturazione.
Estensione ecobonus
La detrazione sugli interventi di efficienza energetica, che il Dl del governo, con il comma 14, ha alzato al 65% fino al 31 dicembre 2013 (e fino al 30 giugno 2014 per interventi sull’intero condominio), nel testo approvato dall’esecutivo escludeva esplicitamente caldaie e impianti a pompe di calore (leggi qui). Ora l’aula ha approvato un emendamento che li inserisce fra gli interventi con detrazione.
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari esprime soddisfazione per l’emendamento approvato, che fornisce «un sostegno deciso al Made in Italy», importante anche in considerazione della «difficile congiuntura economica» per finanziare «la filiera collegata alla produzione ed installazione delle pompe di calore, producendo effetti positivi su tutto l’indotto».
Altre modifiche
Approvato un emendamento sulle coperture finanziarie che limita al 10% l’aumento dell’aliquota IVA attualmente al 4% su alimentari e bevande dei distributori automatici: il testo del governo la protata al 21%.
Approvato un ordine del giorno che chiede al governo di evitare l’aumento dell’aliquota Iva dal 4 al 21% sui supporti integrativi ai libri scolastici.
L‘iter di conversione in legge del decreto 63/2013: quando otterrà il via libera del Senato andrà alla Camera per terminare entro il 4 agosto.