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Mutui e prestiti PMI: in calo ma con tassi stabili

di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Giugno 2013
Aggiornato 20 Giugno 2013 10:28

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Sofferenza e rischiosità dei prestiti bancari in aumento in calo i finanziamenti alle imprese, stabili i tassi per i mutui alle famiglie: rapporto di giugno 2013

Resta negativa la dinamica di mutui e prestiti a famiglie e imprese, con margini di rischio che crescono ma tassi di interesse stabili, anzi in leggera flessione: è quanto emerger dal bollettino ABI (associazione banche italiane) di giugno 2013.

=>Leggi: mutui e prestiti dopo il taglio dei tassi

L’indice di intensità creditizia in Italia (rapporto fra credito e PIL) nel primo trimestre 2013 è comunque al di sopra della media comunitaria.

Mutui

Mutui a famiglie e imprese: ad aprile diminuzione dello 0,8%, invariata rispetto a marzo 2013, mentre era a +2,5% nell’aprile 2012 (confronta con i dati di marzo).

Prestiti

A maggio 2013 i finanziamenti erogati (1,45 miliardi) segnano -3,1%, in linea con aprile. La dinamica è peggiore per i prestiti di breve durata, fino a un anno (-6%), mentre quelli oltre un anno contengono il calo al 2%.

Il segno meno è dovuto quasi interamente ai finanziamenti alle imprese, che ad aprile hanno visto una flessione del 3,7%, in netto peggioramento sia rispetto al -2,8% del mese precedente sia in rapporto all’incremento dell’1,3% di un anno prima.

Analisi per attività economica: il 54,2% dei prestiti erogati sono andati a manifatturiero (23,1%), estrazione di minerali e servizi, mentre commercio, alloggio e ristorazione coprono il 19,2% del totale, le costruzioni sono al 17,6%, l’agricoltura al 4,6%.

Per quanto riguarda le famiglie è marginale la flessione tendenziale (-0,8%) ad aprile 2013, uguale al mese precedente ma peggiore del +1,8% di aprile 2012.

=> Confronta con il dati Crif su mutui e prestiti

Rischiosità

E’ uno dei dati più delicati del rapporto, che evidenzia una notevole negatività: ad aprile, sofferenze nette a 66,4 miliardi, sofferenze lorde a 133 miliardi, ovvero 2,3 mld in più sul mese precedente e +24,3 miliardi su un anno prima: significa un incremento annuo delle sofferenze pari al 22,3%.

In rapporto agli impieghi, le sofferenze sono al 6,8%, contro il 5,5% di un anno prima, valore che raggiunge il 12,5% per i piccoli operatori economici (10,4% ad aprile 2012), il 10,6% per le imprese (8,1% un anno prima) ed il 5,9% per le famiglie consumatrici (5% ad aprile 2012).

=>leggi i dati Confartigianato su prestiti e credito alle imprese

Tassi d’interesse

I numeri consentono forse di vedere il bicchiere mezzo pieno: i tassi di interesse sui prestiti in maggio restano bassi, e in flessione: tasso medio sul totale dei prestiti pari al 3,75%, ovvero 3 centesimi al di sotto del mese precedente e -28 punti base rispetto a maggio 2012).

Buoni anche i tassi su conti correnti e prestiti rotativi alle famiglie, più bassi in Italia (al 7,15%) che nella media europea (al 7,93%).

Scende anche il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, che è al 3,55% (dal 3,60%), e quello sui nuovi mutui, pari al 3,67% (dal 3,72% del mese precedente). Se però si analizzano i tassi dei prestiti alle imprese i valori salgono, oltre ad essere al di sopra della media europea.

  • Importi fino a un milione di euro: tasso medio in Europa al 3,83%, mentre in Italia al 4,36%, incorporando «il maggior costo della raccolta delle banche indotto dal più elevato livello dei rendimenti dei titoli pubblici».
  • Importi sopra il milione di euro: tasso medio europeo al 2,3%, italiano al 3,12%.

Confronto europeo

Per quanto riguarda i prestiti erogati, il dato italiano (rapporto fra credito e pil) è pari a -0,6% nel primo trimestre 2013, sopra il -1,4% delle media europea, e per quanto riguarda le maggiori economie della moneta unica meglio di Germania, -1,1%, e Spagna, -7,4%. la Francia invece presenta un andamento migliore, +0,6%.

giugno 2013