Cadono le professioni di ferro dinanzi ai colpi della crisi: anche notai e ingegneri cominciano a ingrossare le fila dei colleghi in difficoltà sul lavoro (avvocati, giornalisti, architetti, commercialisti).
Lavoro
Confprofessioni segnala 6mila cassintegrati fra i dipendenti degli studi professionali ed oltre 9mila professionisti sotto i 40 anni che hanno chiesto la cancellazione dall’albo. Le professioni più solide sul mercato del lavoro stanno subendo una lenta evoluzione, confermando solo in parte i classici trend (informatici e ingegneri):
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Reddito
Dal Manifesto Adepp per un welfare dei professionisti italiani emerge poi che il 30% dei professionisti guadagna mille euro al mese e quasi l’8% dei laureati non si abilita rinunciando alla professione.
Il fatturato dei notai è diminuito del 30% in 4 anni, circa 15mila ingegneri sono senza lavoro e un terzo di tutti gli avvocati d’Italia (circa 60mila) guadagna (o dichiara) meno di 15mila euro l’anno.
Secondo Andrea Camporese, presidente Adepp, «l’attuale sistema Paese considera i professionisti membri di una casta e non imprenditori di se stessi e fonte di lavoro per altri». Invece, dal mondo del professioni arriva il 16% del PIL italiano.
Uno dei punti critici è la pressione fiscale, tra i fattori chiave analizzati al Professional Day 2013, dove i professionisti italiani hanno avanzato un piano per ridurre il costo del lavoro e mettere in moto una crescita sostenibile, che passa per riforme innovative:
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Riforme
Gli ultimi anni sono stati importanti in Italia in tema di riforma delle professioni – ordinistiche (leggi qui), e non (leggi qui) e della professione forense.
A livello europeo, invece, è in corso un tavolo tecnico che dovrebbe concludere i lavori entro inizio 2014, seguiti da un «evento pubblico nel quale condensare i risultati» emersi. Lo ha annunciato il commissario UE per l’Industria e l’Imprenditoria, Antonio Tajani. In vista, c’è il progetto di introdurre una tessera europea delle professioni per agevolare la mobilità intra-comunitaria.