Con la diffusione degli smartphone, uno dei business di maggiore successo in questo 2013 si sta rivelando lo sviluppo di Mobile App, non solo da parte di software-house ma anche di singoli professionisti del settore.
Facciamo dunque il punto sulle norme contabili e di Fatturazione nonché sull’applicazione del regime fiscale più adatto in questo ultimo caso, che potrebbe ben essere il Regime dei Minimi.
Contratto da sviluppatore
Spesso, gli sviluppatori di applicazioni che vogliono vendere le proprie spoluzioni ai marketplace sono soggetti ai contratti online, sottoscritti registrandosi al Developer Program dei vari market (Android, Apple e così via) sui quali si intendono vendere le App sviluppate.
Fatturazione App
Quando le App vengono acquistate, allo sviluppatore arriva il 70% dell’importo pagato, mentre le aziende che rappresentano le controparti del contratto (ad esempio Apple o Google) trattengono il 30%.
Il pagamento dei compensi avviene su base mensile, mediante bonifico bancario. Questi compensi rappresentano, ai fini IVA, guadagni derivanti da prestazioni di servizi specifici immateriali (e-commerce diretto), in cui la transazione ed il pagamento vengono gestiti interamente online.
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La fattura dovrà quindi riportare la dicitura “fuori campo IVA ex art 7-ter DPR 633/72″.
Le fatture devono essere effettuate una per ciascuna società che rappresenta la controparte del contratto Developer Program stipulato.
A tal proposito va prestata attenzione, nel caso si sviluppino App per dispositivi Apple, al Paese nel quale le applicazioni vengono vendute: se in Europa la fattura dovrà essere intestata a iTunes sarl; se in Canada, USA, America latina, Australia e Nuova Zelanda ad Apple Inc USA.
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Non pagando l’IVA italiana, chi sviluppa App potrebbe ottenere del credito IVA annuale, che potrà utilizzare per compensare imposte o ritenute, o chiedere come rimborso per prevalenza di operazioni non soggette ad IVA per mancanza di presupposto di territorialità.
Regime dei Minimi
Il Regime dei Minimi si applica anche agli importi guadagnati per lo sviluppo e la vendita delle App.
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Per includere questi importi è però necessario essere iscritto al VIES (requisito necessario anche per chi vende sull’App Store di Apple in Europa), ovvero il Sistema elettronico di scambio di dati sull’IVA.