Uno studio rivela che Facebook, il social network che più di ogni altro è entrato a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi tanto da rappresentare uno dei siti più visitati ogni giorno, potrebbe mettere a rischio il posto di lavoro e la carriera.
Continui sono gli aggiornamenti dei profili, così come numerosi sono gli accessi personali alle pagine degli amici per commentare immagini o eventi.
Quello che non tutti sanno, tuttavia, è che proprio l’utilizzo sconsiderato di questo strumento può rappresentare un rischio per la carriera lavorativa.
In particolare, soprattutto nella fase preliminare all’assunzione, le aziende tendono a frequentare sempre di più i social network, per analizzare abitudini e caratteristiche dei candidati che potrebbero non emergere durante la fase di colloquio.
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In questo modo un commento eccessivamente colorito o un’immagine poco gradita al nuovo datore di lavoro potrebbero rappresentare un impedimento.
Ad evidenziarlo è il report realizzato da On Device Research, che ha studiato le abitudini social di ragazzi tra i 16 e i 24 anni, andando poi ad investigare sui loro colloqui di lavoro e sulle eventuali occasioni perdute.
Il risultato è che il 10% delle persone oggetto di indagine è stata scartata nella selezione professionale a causa di immagini o commenti resi pubblici su Facebook, Twitter, Pinterest o altri siti di social networking.
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“Come se trovare lavoro non fosse abbastanza difficile a causa della congiuntura economica, i giovani vengono spesso rigettati da un possibile datore di lavoro a causa dei propri profili sui social network, che non sono gestiti con particolare attenzione” – afferma Sarah Quinn, On Device Research marketing manager.
La poca attenzione è proprio il punto focale della ricerca, considerando che il 66% delle persone comprese in questa fascia di età non è interessata alle ripercussioni che i profili social possono causare sulle prospettive di carriera e per questo non si curano minimamente di quello che pubblicano in rete.
Dal punto di vista della distribuzione mondiale di questa tendenza, si nota come la Cina sia la nazione in cui le aziende maggiormente studiano i profili dei candidati su Facebook, scartandoli se inopportuni (16%), mentre il Brasile è il Paese meno interessato (4%).