Le difficoltà economiche, di accesso al credito e burocratiche non tolgono agli imprenditori italiani la voglia di fare impresa. Secondo una indagine commissionata da Regus, infatti, il 72% dei piccoli e medi imprenditori italiani, tornasse indietro, avvierebbe comunque la propria attività, nonostante le problematiche e la mancanza di sostegno da parte del Governo.
La pensano allo stesso modo l’85% dei titolari di PMI a livello globale.
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Dal punto di vista degli ostacoli che gli imprenditori trovano nel proprio percorso, in Italia al primo posto c’è sicuramente la burocrazia (95%, controlli 74% a livello mondiale), quindi la mancanza di accesso al credito (90%, contro il 76% globale).
La mancanza del sostegno da parte dello Stato viene segnalata come difficoltà dall’85% degli intervistati italiani, contro il 61% a livello globale; il 76% le condizioni economiche correnti (55% nel complesso dei 90 Paesi analizzati); il 54% il predominio delle grandi aziende sulle PMI (48% nel mondo).
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Viene confermata quindi la necessità di sostenere maggiormente le PMI, sottolineata recentemente anche dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, a fronte della capacità delle piccole e medie imprese in Italia di produrre il 58% del PIL e di dare lavoro al 62% degli occupati.
Per maggiori informazioni consultare il rapporto Regus completo