A Roma non pagano l’IMU sulla prima casa le famiglie con reddito Isee sotto i 15mila euro: lo ha deciso la giunta della Capitale, approvando un’esenzione che riguarda 376mila famiglie.
Il calcolo del reddito equivalente va fatto secondo i parametri del Quoziente Roma, che prevede delle maggiorazioni a favore di famiglie numerose con figli a carico fino a 25 anni e di disoccupati.
Con questi requisiti, si stima una esenzione IMU a Roma per il 36% delle prime case.
Chi ha già pagato l’IMU ma possiede i requisiti per l’esonero, si vedrà restituire l’imposta tramite rimborso.
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La copertura finanziaria arriva dai maggiori introiti determinati dalla rivalutazione delle rendite catastali degli immobili situati nelle zone di pregio della città.
E’ atteso un maggior gettito di 116,2 milioni di euro, grazie alla revisione degli estimi, relativa al 7,49% delle prime case a Roma, a immobili non ad uso abitazione e a seconde case già riclassificate e con le rendite catastali già adeguate ai valori di mercato.
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La misura era stata preannunciata nelle scorse settimane dal sindaco Gianni Alemanno, che ha fornito qualche dettaglio sull’operazione di revisione delle rendite catastali: 223.407 immobili in zone di pregio, case che venivano sottovalutate (mentre con la revisione vengono riconosciute come case di lusso), grazie ala quali si produce l’extra gettito di 116 milioni che viene utilizzato per tagliare l’IMU sulla prima casa.
Critiche alla decisione del Campidoglio da parte di Confedilizia, unione provinciale di Roma, secondo cui l’iniziativa si inquadra in una «spregiudicata demagogia elettorale», e ha un punto debole nel fatto che le maggiori entrate che la finanziano sono ipotetiche, non reali e spendibili, perché i contribuenti a cui è stata riclassificata la casa possono eventualmente ricorrere alle Commissioni Tributarie per stabilire la corretta rendita catastale.
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I criteri per l’esenzione IMU sulla prima casa sono chiariti nella Memoria di Giunta dell’8 maggio 2013 (scaricala qui).