Non decolla l’Agenzia per l’Italia Digitale: lo Statuto, messo a punto a marzo e spedito per la registrazione alla Corte dei Conti, torna indietro. Il Governo ha chiesto di riavere il provvedimento, evidentemente per rimetterci mano.
Lo stop allo Statuto non consente l’operatività dell’Agenzia per l’Italia Digitale, istituita dal decreto crescita (Dl 83/2012, convertito con la legge 134/2012) con il compito di realizzare le misure dell’Agenda Digitale previste dal decreto sviluppo bis (Dl 179/2012).
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In vista, ci sono modifiche su una serie di punti controversi:
Organizzazione: lo Statuto (art. 11 comma 2) prevede una dotazione organica fissata in numero di 150 unità. Il dl crescita invece (art. 22), prevede che l’Agenzia si formi attraverso l’accorpamento del personale di tre enti che vengono soppressi: DigitPa (120 dipendenti), Agenzia per l’innovazione (due lavoratori), dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione presso la presidenza del Consiglio (i cui collaboratori possono scegliere di passare all’Agenzia).
Organi direttivi: lo Statuto prevede che il comitato di indirizzo sia presieduto dal Direttore dell’Agenzia. Esistono perplessità sulla doppia funzione di direttore (massimo organo esecutivo) e presidente del comitato di indirizzo. In base allo Statuto, l’Agenzia è gestita dal direttore (nominato a gennaio, Agostino Ragosa), mentre il comitato di indirizzo esprime pareri su statuto, piano triennale, bilanci d’esercizio.
Posti dirigenziali: è l’ultimo articolo dello Statuto, e prevede incarichi dirigenziali per garantire la piena funzionalità dell’Agenzia. In particolare, il direttore può conferire fino a sei incarichi dirigenziali a tempo determinato, di due anni, non rinnovabili, di cui non più di tre di livello generale, a persone dotate di particolare e comprovata qualificazione professionale.
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A quasi un anno dalla sua istituzione, l’Agenzia è dunque ancora al palo, offuscando l’orizzonte per quel programma volto a stimolare l’innovazione e le nuove tecnologie in Italia attraverso un piano triennale ICT e le strategie per raggiungere gli obiettivi dell‘Agenda digitale italiana (piano banda larga, tracciabilità pagamenti) e Agenda Digitale UE (leggi di più).