ISTAT: cresce occupazione rosa, ma non al Sud

di Alessandro Vinciarelli

15 Febbraio 2010 17:00

L'ISTAT rivela come negli ultimi 16 anni sia aumentata l'occupazione femminile in Italia. Una crescita che non riguarda però le donne del Sud, e che non basta a risollevarci dagli ultimi posti in Europa

Cresce l’occupazione femminile in Italia ma non nel Mezzogiorno: solo il 12,1% (218mila) delle 1.792.000 occupate in più tra il 1993 e il 2009 risiede in una regione del Sud. Negli ultimi 16 anni, quindi, mentre nel Paese si creavano 100mila nuovi posti rosa l’anno, nel Sud e Isole la cifra si assestava a quota 13.600 lavoratrici.

Lo rivelano i dati sul mercato del lavoro femminile appena presentati dall’ISTAT in audizione in Commissione lavoro al Senato.

Nonostante la crescita generale, la percentuale (46,1%) di occupazione femminile in Italia è tra le più basse in Europa, dove la media è più alta di almeno 12 punti.

Al Mezzogiorno il tasso di occupazione scende fino al 30,8%, mentre al Nord-Ovest è del 55,6%, e al Nord-Est del 56,9%.

Naturalmente l’attuale crisi economica non ha fatto che peggiorare la situazione, colpendo di più le lavoratrici donne rispetto ai colleghi uomini. Nel terzo trimestre del 2009 l’occupazione femminile dipendente è crollata del -10,5%, contro il -4,2% di quella maschile .

Cala anche il tasso di occupazione di dipendenti a termine, collaboratrici, autonome e addirittura le occupate a tempo indeterminato. Cresce invece il tasso di inattività femminile arrivando nel terzo trimestre 2009 al 64,2%, contro il 63% dello stesso periodo del 2008.

A non rendere particolarmente favorevole l’occupazione femminile in Italia vi sarebbero in primo luogo i retaggi culturali del Paese, secondo i quali è ancora l’uomo a ricoprire un ruolo centrale nel sostentamento economico della famiglia, mentre alla donna competono soprattutto le attività domestiche e di cura della casa e dei figli.

Ancora troppo poco diffuso e troppo poco accessibile, inoltre, il lavoro part-time, che nei paesi esteri permette a molte donne di conciliare entrambi gli aspetti (lavoro-famiglia).