Le imprese emiliane pagano l’IMU più salata nel territorio nazionale.
Lo afferma la Cna, che rende noto come l’83% del gettito regionale proveniente dall’imposta sugli immobili derivi dai fabbricati commerciali e produttivi, come anche dalle seconde case.
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Secondo la Cna, inoltre, non solo i Comuni della Regione Emilia Romagna non sembrano intenzionati a ridurre le aliquote su queste categorie di immobili, ma per il 2013 il coefficiente da applicare alla rendita catastale dei capannoni, quindi fabbricati produttivi di categoria D, passerà da 60 a 65.
Se per un capannone artigianale di 3050 mq, ad esempio, nel l’IMU del 2012 è stata pari a 14.770 euro, nel 2013 salirà fino a 16.012 euro.
Tra le province più care, inoltre, figura Ravenna con un gettito di 578 euro pro capite, decisamente più alto della media nazionale ferma a 391 euro.
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È sempre la Cna a lanciare un appello per chiedere l’esclusione dal pagamento dell’IMU degli immobili strumentali utilizzati dalle imprese, tanto più che non possono essere considerati come una forma di accumulo di patrimonio.