Cinque big in Europa – Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna – hanno annunciato al commissario UE per la Fiscalità, Algirdas Semeta, l’avvio di un progetto pilota per la lotta all’evasione internazionale: una «piattaforma multilaterale di scambio di informazioni».
Il modello è quello statunitense, il “Facta“, tramite cui verifficare le informazioni su conti bancari, investimenti e redditi all’estero dei contribuenti residenti all’estero.
=> Leggi le misure in Italia contro l’evasione fiscale
Con ogni probabilità, se ne discuterà fra ministri Ecofin e banchieri centrali dei 27 il 12-13 aprile a Dublino, anche alla luce delle evidenze dell’inchiesta internazionale Icij (International consortium of investigative journalists) sui paradisi fiscali.
Dal documento Offshore Leak emerge che 86 giornalisti investigativi di 38 testate hanno potuto esaminare un database di 122mila società offshore, scoprendo una sistema che muove cifre in grado di destabilizzare l’economia del pianeta (ci sono anche i nomi di 200 italiani).
I cinque ministri finanziari coinvolti – Wolfgang Schäuble (Germania), Pierre Moscovici (Francia), Vittorio Grilli (Italia), Cristóbal Montoro Romero (Spagna) e George Osborne (Gran Bretagna) – invitano altri paesi UE ad associarsi al progetto, con la speranza che l’Europa prenda «la guida nel promuovere un sistema globale di scambio di informazioni che contribuisca a rimuovere i nascondigli per tutti coloro che cercano di evadere le tasse».
Come detto, il modello preso a riferimento in questa operazione di trasparenza fiscale internazionale è il Foreign Account Tax Compliance Act, la normativa USA che consente di avere informazioni su conti e movimenti finanziari dei residenti all’estero, promossa dopo gli scandali sui conti segreti in Svizzera di cittadini americani.
Anche a causa di una crisi economica internazionale senza precedenti, la lotta alla grande evasione e ai paradisi fiscali internazionali è sempre più in alto nell’agenda europea e non solo: una recente indagine OCSE ha lanciato un allarme che interessa da vicino le PMI, svantaggiate da pratiche distorsive che minano il principio di libera concorrenza ai danni dei “piccoli” (leggi qui).
Qualche cifra: secondo uno studio dell’istituto di ricerca inglese Tax Research London, in Italia l’evasione vale 180 miliardi di euro l’anno, in Germania 158 mld, in Francia 120 mld, la Gran Bretagna 74 e la Spagna 72. In tutto, all’Europa l’evasione costa oltre mille miliardi l’anno.