Il tanto richiesto slittamento della TARES è arrivato: la nuova tassa si paga a dicembre ma nel frattempo contribuenti e imprese versano la prima rata dell’imposta sui rifiuti a maggio senza maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro. Ecco cosa si prospetta:
- abolita la prima rata TARES prevista a luglio
- pagamento prima rata rifiuti a maggio, senza aumenti.
Nei Comuni in cui c’è già la delibera si pagherà la prima rata TARES senza aumenti. Negli altri si paga la la prima rata della vecchia TARSU.
Poi, seconda rata a settembre e terza a dicembre: quest’ultima sarà l’unica con la maggiorazione di 30 centesimi, che si verserà direttamente allo Stato.
=>Scopri quando non si paga la nuova tassa sui rifiuti TARES
La soluzione è stata trovata nel corso del vertice del 3 aprile fra ANCI e Governo (presenti i ministri Grilli, Catricalà, Clini e Barca), durante il quale si è discusso anche di debiti PA (leggi di più).
L soluzione, non semplicissima, va incontro alle richieste dei Comuni, che incasseranno già da maggio una prima rata sui rifiuti. Per le imprese significa u risparmio, visto che la TARES implica un gravoso rincaro fiscale, come ricordato dal presidente ANCI Graziano Delrio: «la strada giusta» per evitare «il deficit di liquidità che avrebbe creato grossi problemi alle imprese del trattamento rifiuti».
Un compromesso rispetto alle richieste del segretario nazionale dell’UGL Igiene Ambientale, Giancarlo Favoccia, che auspicava un rinvio per «l’applicazione della nuova tariffa al prossimo anno», garantendo al tempo stesso «le risorse necessarie ai Comuni per far fronte alla grave condizione che si è creata a seguito delle misure varate dal governo Monti».
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Ricordiamo che la TARES è la nuova tassa che sostituisce la vecchie imposte sui rifiuti (TARSU e TIA) andando coprire per intero i costi del servizio di raccolta, mentre la nuova maggiorazione andrà a finanziare i servizi indivisibili comunali per compensare i tagli ai trasferimenti agli Enti locali.