Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incaricato dieci Saggi di formulare proposte di riforma economiche e istituzionali che incontrino il più ampio favore dei partiti in Parlamento, forzato dallo stallo politico che ha impedito di formare un nuovo governo dopo le elezioni.
Quali dunque le priorità nella loro agenda? E cosa può fare da subito il Governo Monti, operativo perché «dimissionario ma non sfiduciato dal Parlamento»?
Cerchiamo di dare alcune risposte, con riferimento alle questioni che interessano aziende e mondo del lavoro.
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Governo Monti
Sul ruolo dei Saggi (inedito) e sui poteri del governo in carica (che non si è mai presentato davanti al Parlamento appena eletto) i costituzionalisti sollevano dubbi e perplessità, sta di fatto che il Governo Monti opera ancora, in primis apprestandosi a varare il decreto sul rimborso alle imprede dei debiti della PA, sulla base del relativo via libera parlamentare.
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Questo Governo, ha spiegato il Capo dello Stato, può adottare «provvedimenti urgenti per l’economia, d’intesa con la Ue e con l’essenziale contributo del nuovo parlamento».
Saggi in riunione
Intanto si è svolta la prima riunione dei Saggi, servita a puntualizzare le materie di intervento: temi cari alle imprese e al mondo del lavoro come la TARES, l’aumento IVA di luglio e la soluzione al dramma degli Esodati. I temi di cui si occuperanno:
- Occupazione: misure anche fiscali per contenere la perdita di posti di lavoro (ipotesi taglio IRAP).
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Crescita: Misure di stimolo.
- Welfare e Pensioni: salvaguardia Esodati e finanziamento ammortizzatori sociali.
- Conti pubblici: allentamenti del patto di stabilità interno.
- Tares: ipotesi di rinvio al 2014 della nuova imposta (ripristinando la Tarsu per il 2013) per venire incontro alle imprese, per le quali rappresenta un rincaro (stime Confcommercio, +290%). =>Leggi di più.
- IVA: ipotesi di stop all’aumento dell’aliquota dal 21 al 22%, per rilanciare i consumi.
I saggi: profilo e incarico
I Saggi in ambito socio-economico: Enrico Giovannini, presidente Istat, Giovanni Pitruzzella, Antitrust, Salvatore Rossi, membro del direttorio di Bankitalia, il deputato Giancarlo Giorgetti (lega Nord) e il senatore Filippo Bubbico (Pd), presidenti delle commissioni speciali di Camera e Senato, Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari Europei.
Gli altri, ritenuti competenti per le materie istituzionali: Valerio Onida, presidente emerito Corte Costituzionale, i senatori Mario Mauro (Scelta Civica) e Gaetano Quagliariello (Pdl), e Luciano Violante, ex parlamentare ed ex presidente della Camera. Si occuperanno di nuova legge elettorale, riduzione delle Province, taglio dei parlamentari, costi della politica.
E’ stato lo stesso presidente della Repubblica a spiegare che il lavoro dei Saggi durerà 8-10 giorni. In questo lasso di tempo dovranno «concorrere almeno a creare condizioni più favorevoli allo scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita in posizioni inconciliabili».
Questo, ha aggiunto il presidente aprendo la prima riunione del 2 aprile, «non significa che questi gruppi di lavoro indicheranno un tipo o un altro di soluzioni di governo». La tempistica indicata da Napolitano suggerisce l’intenzione di riuscire a dare un incarico per formare il governo prima dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, che inizierà formalmente il 15 aprile.