Niente proroga al 2014 per la TARES: il Consiglio dei Ministri non si è pronunciato sullo slittamento, ignorando la richiesta di Comuni (ANCI), imprese (FISE Assoambiente e Federambiente) e sindacati (Fit Cisl, Fp Cgil, Uil Trasporti e Fiadel) che chiedevano di ripristinare per quest’anno TARSU e TIA come tassa sui rifiuti.
Appuntamento a luglio 2013 per la prima rata TARES, dunque, anche se questo comporterà un mancato gettito per le casse comunali e di conseguenza un potenziale blocco dei servizi di smaltimento.
La richiesta sollecitava un decreto legge per permettere ai Comuni di incassare prima di luglio (cosa possibile tornando alla TARSU e rinviando la TARES al 2014).
Immediata la reazione ANCI. Il presidente Graziano Delrio ha ricordato che la nuova tassa «rischia di determinare un’emergenza di liquidità e di raccolta dei rifiuti» e quindi impone ai Comuni di fare subito il punto della situazione, incontrando associazioni di categoria e sindacati per verificare «se la finestra è davvero chiusa».
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Richieste di rinvio TARES al 2014 erano arrivate anche dalla Conferenza Stato Regioni, tanto da far ipotizzare perfino un decreto legge ad hoc messo a punto dal Ministero dell’Ambiente.
Ma, almeno per ora, tutto resta al palo.
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