Ricerca industriale, sbloccato 1mld di fondi

di Noemi Ricci

Pubblicato 4 Febbraio 2010
Aggiornato 7 Dicembre 2011 17:54

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L'Italia è indietro nella R&S, tanto da richiedere un intervento d'urgenza: 1 miliardo di euro in arrivo, con la riallocazione di risorse nel Fondo Agevolazioni alla Ricerca (FAR) 2009. Si attende ora la publicazione in G.U.

Con il decreto ministeriale firmato dalla responsabile dell’Istruzione Mariastella Gelmini, è stato sbloccato un miliardo di euro in fondi per la ricerca industriale. Il Fondo Agevolazioni alla Ricerca (FAR) 2009 è ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il plafond si articola in 546,7 milioni di credito agevolato e 522,7 milioni tra contributi in conto capitale e credito d’imposta, derivanti da ri-allocazione di risorse esistenti.

Due i filoni di risorse che confluiranno nel FAR 2009: uno del valore di 816,5 milioni di euro di derivazione nazionale, di cui 447,9 milioni provenienti dai fondi FAR precedenti inutilizzati. L’altro, di 252,4 milioni, deriva dalle aree depresse.

Tre i percorsi individuati dal decreto ministeriale 593 del 2000:

  • percorso bottom up, destinata ai progetti di ricerca industriale che prevedano innovazioni di prodotto, di processo o di servizi o di formazione. Appositi organismi ministeriali valuteranno le proposte delle aziende;
  • percoso top down di natura negoziale, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca effettuerà un’attività di programmazione o di concerto con altri enti pubblici alla quale le imprese saranno tenute a rispondere;
  • erogazione in via automatica di contributi alle Pmi che compiano attività di incentivazione alla ricerca industriale, ad esempio assumendo ricercatori, o concedendo borse di studio per dottorati, o ospitando personale distaccato da università o enti pubblici.

Circa la metà del fondo sarà destinato alla creazione di uno sportello per le aziende per la gestione di un fondo rotativo da 510 milioni di euro, secondo i requisiti di accesso che saranno definiti da un successivo decreto ministeriale. Il finanziamento prevede la restituzione del prestito ottenuto in 10 anni con un tasso agevolato dello 0,5%.

Cinque le tipologie di progetti finanziabili: ricerca in ambito nazionale, programmi intergovernativi di cooperazione, formazione di ricercatori o di tecnici nel settore industriale e ristrutturazione dei centri di ricerca.

Alle iniziative di programmazione negoziata sono destinati 290 milioni sotto forma di contributi in conto capitale, dei quali 100 milioni sono già stati impegnati per favorire la partecipazione delle aziende del Centro-nord nel primo bando del Pon “Ricerca e competitività 2010-2013”.

Infine, 95 milioni di euro saranno destinati alle iniziative di riorientamento e recupero di competitività di strutture di ricerca industriale, incluse le attività di formazione, 74 milioni ai bandi del Miur, 50 milioni all’assunzione di ricercatori e l’erogazione di borse di studio, 10 milioni alle attività di spin-off di docenti universitari o ricercatori che costituiscano un’apposita società.

Il ministro Gelmini ha precisato che i fondi saranno destinati «solo a progetti di qualità e in senso meritocratico. È finita l’epoca dei finanziamenti a pioggia».