Crescono i salari in Italia, ma meno dell’inflazione. I dati ISTAT dimostrano che una riforma fiscale, degli scaglioni e delle aliquote IRPEF si renderebbe utile – se non necessaria – per combattere la crisi economica.
Per Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum, rilanciare i consumi e l’economia del Paese richiedono di dare il via urgentemente ad «una seria riforma fiscale che preveda l’abbattimento degli scaglioni più bassi delle aliquote IRPEF dei lavoratori dipendenti e dei pensionati».
Al contempo, Adinconsum propone la defiscalizzazione (non decontribuzione) per le aziende che effettuano nuove assunzioni.
Questo permetterà di «attivare quel circuito virtuoso “consumi – produzione di beni e servizi – nuova occupazione – consumi” assente da troppo tempo nel nostro Paese».
=> Leggi le proposte dei partiti sulle aliquote IRPEF
Sono proposte che nascono dall’evidenza dei numeri: la retribuzione lorda per dipendente è cresciuta del +1,2% nelle grandi imprese e il costo del lavoro è cresciuto del +1,1%, mentre l’inflazione si è attestata al 3%.
Nell’industria le retribuzioni (al netto della cassa integrazione guadagni) ed il costo del lavoro sono saliti del +2,5%; nei servizi entrambi sono aumentati del +0,5%.
Una riforma fiscale che premiasse i consumi e allo stesso tempo incentivasse le assunzioni potrebbe bilanciare questo schiacciante gap tra salari e costo della vita.
Scaglioni e aliquote IRPEF 2013
Attualmente gli scaglioni IRPEF sono 5, con le relative aliquote
(=>leggi gli scaglioni di reddito per le 5 aliquote IRPEF 2013):
- I scaglione IRPEF: aliquota 23%;
- II scaglione IRPEF: aliquota 27%;
- III scaglione IRPEF: aliquota 38%;
- IV scaglione IRPEF: aliquota 41%;
- V scaglione IRPEF: aliquota 43%.