Il rilancio delle piccole e medie imprese – tra i 20 punti qualificanti da cui far ripartire l’Italia – è al centro del programma Movimento 5 Stelle, emerso quale primo partito d’Italia all’indomani del voto per le Elezioni 2013.
Una prospettiva incoraggiante per le aziende italiane, che chiedono pertanto alla nuova classe dirigente uno sforzo per la governabilità, indispensabile in una fase economica ancora difficile e delicata.
Come? Partendo dalle proposte concrete avanzate delle PMI di R.E TE. Imprese Italia e di Confindustria, da cui arriva un analogo appello ad “unire le forze responsabili” per gestire il nuovo Parlamento.
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Le risposte della politica
La politica ha iniziato a esplorare possibili strade di dialogo. Il M5S propone non accordi di maggioranza ma appoggio a singoli provvedimenti in linea con il proprio programma, le cui priorità sono:
- abolizione prima casa IMU
- sostegno alle PMI,
- costi della politica
- legge sul conflitto d’interessi
- riforma legge elettorale
- introduzione reddito minimo
- referendum su permanenza Euro
Il centrosinistra di Bersani ha dunque proposto al M5S di Grillo – diventato interlocutore primario – un governo di scopo o di programma, che si metta d’accordo su un’agenda di temi condivisi: riforme della politica, moralità pubblica e privata, sostegno ai ceti più esposti alla crisi.
=> Confronta i programmi elettorali sulle PMI
Ad ogni modo, per la formazione del governo bisogna aspettare almeno un mese: Napolitano inizierà le consultazioni dopo che si saranno insediate le nuove Camere (15 marzo), e dal 15 aprile il Parlamento potrà eleggere il nuovo presidente della Repubblica, il cui mandato scade il 15 maggio.
Le richieste delle PMI
Secondo una indagine Confindustria, le priorità degli imprenditori sono: taglio spesa pubblica, riduzione tasse, meno burocrazia.
«Il paese – argomenta Carlo Sangalli, presidente di R.E TE. Imprese Italia – non può permettersi mesi di impasse, rinvii e sterili contrapposizioni perché il sistema delle piccole e medie imprese del terziario di mercato e dell’artigianato è stato duramente colpito dalla recessione e non è più in grado di resistere al perdurare della crisi».
=>Leggi il Piano per la Crescita di R.E TE. Imprese Italia
Da qui la richiesta di intervenire sui temi qualificanti, magari utilizzando il contributo sottoposto alla politica, «le nostre Ragioni», in cui propongono 5 priorità: tasse (niente IMU immobili impresa, riduzione IRAP, nessun aumento IVA), credito, semplificazioni, mercato del lavoro, infrastrutture ed energia.
=>Consulta il Piano per le imprese di Confindustria
Il presidente di Confindustria Veneto, Massimo Pavin, pensa a «soluzioni di larga convergenza» per dare risposte che il paese chiede con urgenza: legge elettorale, dimezzamento parlamentari, costi politica e, per quanto riguarda l’economia, lavoro, fisco, tagli alla spesa per finanziare la crescita.