Via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri al regolamento sull’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), che semplifica le pratiche amministrative a carico delle PMI: il provvedimento approvato in CdM conclude un lungo iter burocratico che ha previsto i pareri di Conferenza unificata, Consiglio di Stato e Commissioni parlamentari competenti.
Il nuovo Regolamento attua la misura di semplificazione prevista dall’articolo 23 del Dl 5/2012 (Semplifica Italia), convertito con la legge 35/2012, per gli impianti che non hanno le dimensioni per richiedere l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale, regolamentata dal Dlgs 152/2006).
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La nuova AUA dura 15 anni (nonostante il parere contrario della commissione Ambiente della Camera, che avrebbe preferito una scadenza più breve).
Per ottenerla – al posto delle varie autorizzazioni ambientali prima necessarie – le imprese potranno presentare un’unica domanda in via telematica al SUAP (Sportello Unico per le attività produttive) competente, con risparmi complessivi sui 700 milioni di euro l’anno. Gli adempimenti che ora confluiscono nella AUA riguardano:
- scarichi,
- acque reflue,
- emissioni in atmosfera,
- impatto acustico,
- fanghi di depurazione,
- smaltimento e recupero rifiuti.
Le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti compresi nell’AUA.
Il regolamento assicura anche la certezza dei tempi: l’autorizzazione viene rilasciata entro 90 giorni, a meno che non sia necessaria la convocazione della Conferenza dei Servizi, che si pronuncia entro 120 giorni (o 150 nel caso di richiesta di ulteriore documentazione).
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Prevista infine una procedura semplificata anche per il rinnovo dell’autorizzazione, che si richede entro sei mesi dalla scadenza: se le condizioni di esercizio sono rimaste immutate è sufficiente la presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il tempo necessario per il rinnovo, l’esercizio dell’attività può proseguire sulla base dell’autorizzazione precedente.