Uno dei problemi che affligge le imprese italiane e quindi l’intera economia del Paese è il ritardo nei pagamenti dalla PA, ma la piaga è estesa anche tra le imprese stesse. Solo dalle PA i mancati pagamenti ammontano a circa 80-100 milioni di euro.
Questo causa infatti notevoli problemi di liquidità che impediscono gli investimenti e la crescita competitiva del tessuto produttivo italiano.
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Pagamenti in 30 giorni
Per risolvere la questione il Governo ha adottato diverse soluzioni, tra cui il recepimento anticipato della direttiva UE sui tempi di pagamento, obbligatori entro 30 giorni (60 in alcuni casi per cui sono previste delle deroghe) pena l’applicazione di pesanti interessi di mora pari all’8,75% per tutti i contratti stipulati dal 31 gennaio 2013.
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A tal proposito, con riferimento al monito lanciato dal vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani ritenendo le deroghe del decreto pagamenti incompatibili con Direttiva UE, il ministro per lo Sviluppo economico uscente, Corrado Passera, ha dichiarato: «cercheremo di trovare soluzioni alle incoerenze contenute nella trasposizione italiana della direttiva contro i ritardi dei pagamenti».
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Anticipazione bancaria
Per compensare poi le difficoltà conseguenti ai ritardi nei pagamenti dalla PA, è stato inoltre rifinanziato il Fondo Centrale di Garanzia, ampliandone al contempo l’ambito di operatività e permettendo così alle banche di anticipare il pagamento all’impresa. In questo caso è necessaria la certificazione del credito.
=> Leggi i dettagli del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI
Certificazione del credito
Le imprese possono infatti certificare i crediti vantati con la PA. Una volta ottenuta la certificazione è stata concessa alle imprese creditrici la possibilità di compensare i debiti iscritti a ruolo; ottenere l’anticipazione bancaria; cedere il proprio credito sia pro-soluto che pro-solvendo.
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IVA per cassa
In più viene estesa per un maggior numero di imprese l’opzione dell’IVA per cassa che consente di posticipare il pagamento dell’imposta al momento in cui si incassa la fattura.
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Per un’impresa in concordato preventivo, infine, sarà possibile ottenere finanza interinale in regime di pre-deducibilità.