Bocciata la bozza del Decreto Ministeriale sui compensi dei professionisti, da porre a base di gara nell’affidamento dei servizi di progettazione: il parere dell’Authorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ricalca quello già espresso dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
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Il problema sarebbero le tariffe troppo alte: in alcuni casi, infatti, il DM Parametri prevedrebbe prezzi a base d’asta più alti delle tariffe abrogate dal DL Liberalizzazioni (quelle del DM 4 aprile 2001), andando contro quanto disposto dal DL Sviluppo 83/2012.
In realtà, nella relazione dei Ministeri Giustizia e Infrastrutture viene assicurato che il prezzo a base d’asta è sempre minore delle vecchie tariffe ma, secondo l’Autority, gli esempi riportati «non appaiono sufficienti a escludere il superamento delle tariffe per alcuni dei servizi ricadenti nell’applicazione del DM».
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I casi a rischio sarebbero lo studio di prefattibilità ambientale, lo studio di impatto ambientale e la relazione di indagine geotecnica.
Così è stato chiesto che il testo si allinei alle norme in vigore e che vengano resi noti i criteri con cui sono stati determinati i parametri, che apparentemente non sono basati su un’indagine di mercato.
Analisi che sarebbe importante nei casi in cui la concorrenza viene limitata, ovvero quando si può ricorrere alla procedura negoziata (gare di importo inferiore a 100 mila euro), o all’affidamento diretto (gare sotto i 40 mila euro).