Ecco la nuova proposta del leader di centro-destra Silvio Berlusconi sul condono fiscale: chi aderisce paga il dovuto al Fisco ma non la multa, archiviando al momento la prima ipotesi di condono tombale (vedi la proposta) bocciata dall’alleato Roberto Maroni (Lega Nord).
La risposta di Mario Monti nel programma di Scelta Civica: nessun condono, ma immediato taglio IRPEF e IRAP e niente aumento IVA.
=> Leggi la normativa sui condoni fiscali in Italia
In vista del voto del 24 e 25 febbraio, il l dibattito politico in campagna elettorale si concentra dunque sul tema più caldo: le tasse. Vediamo tutte le posizioni.
Centro-destra
Proposte fiscali: Pdl-Lega Nord propongono «condono dentro Equitalia» con cancellazione di aggi, multe e penalità come incentivo a pagare le tasse non versate precedenza; detassazione sulle nuove assunzioni («assunzione da parte delle imprese di collaboratori che non hanno lavoro, senza imposte da pagare») e sugli utili reinvestiti in azienda; niente aumento IVA, azzeramento IRAP in 5 anni partendo da lavoro, PMI e artigiani; un punto in meno all’anno di pressione fiscale; abolizione e restituzione IMU prima casa (leggi tutto).
Rapporto Fisco-contribuente: riduzione dei poteri di Equitalia, diritti del contribuente in Costituzione, contrasto d’interesse (possibilità di scaricare fatture dall’imponibile), revisione del Redditometro, compensazione crediti PA e debiti fiscali per famiglie e imprese.
Per le PMI: semplificazione degli adempimenti fiscali per piccole e medie aziende, artigiani, lavoratori autonomi senza struttura o con struttura di piccole dimensioni.
Per le famiglie: quoziente familiare (a parità di reddito, pagano meno le famiglie più numerose), bonus bebè, buono o credito d’imposta per la scuola e l’università.
Centro
Proposte fiscali: Scelta Civica di Mario Monti dice no al condono ma sì alla riduzione IRPEF e IMU prima casa; niente aumento IVA; detassazione selettiva sul lavoro femminile e incentivi per l’assunzione di over 50; niente patrimoniale; Fisco più semplice e Riforma fiscale.
=>Consulta l’Agenda Monti 2013 sul taglio delle imposte
Centro sinistra
Il Pd di Pierluigi Bersani boccia qualunque tipo di sanatoria, ricordando le aberrazioni normative generate dal condono tombale 2002-2003 e dai tentativi di rispolverarlo.
Proposte fiscali Pd: riduzione delle tasse su lavoro e impresa; niente patrimoniale ma Tobin Tax anche sui derivati; riforme degli Studi di Settore, del Redditometro e del Riccometro; sgravi a sostegno dell’occupazione femminile, in particolare al Sud; lotta all’evasione. Obiettivo dichiarato: arrivare in cinque anni alla fedeltà fiscale europea.
Programma Sel: maggiori sanzioni per la seconda rata dei condoni IVA spariti; maggiorazione d’imposta al 20%, per i capitali scudati; patrimoniale sopra i 700mila euro, con aliquote progressive che salgono con l’aumento del patrimonio (0,15%, 0,30% e 1,5% per le grandi ricchezze); eliminazione imposte di bollo su conto corrente e titoli; revisione aliquote e inserimento di due scaglioni per redditi alti (150mila e 200mila euro); riduzione IVA al 20%; aliquota sui beni di lusso al 38%; no tax area per le famiglie in funzione dei carichi familiari; taglio IRES per le imprese che assumono o investono in innovazione e per le start-up.
Movimento 5 stelle
Beppe Grillo è favorevole all’abolizone IMU prima casa, propone di sostituire il Redditometro con il Politometro (per calcolare la ricchezza di politici e funzionari pubblici, dalla nomina, negli ultimi 20 anni), allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei; incentivi alle energie pulite, agevolazioni per imprese che utilizzano il telelavoro e per il no profit, tasse più alte per le aziende che producono danno sociale.
Rivoluzione Civile
Anche qui abolizione IMU prima casa, patrimoniale, meno tasse per i redditi medio-bassi, incentivi fiscali per imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato.
Fare per fermare il declino
Le proposte: no ai condoni fiscali, riduzione della pressione fiscale di almeno 5 punti in 5 anni, partendo dalle imposte sul reddito da lavoro e d’impresa (tendenziale abolizione IRAP e riduzione IRPEF del 30% nell’arco della legislatura); esenzione IRPEF per redditi sotto i 12mila euro entro il 2015, e sotto i 15mila euro entro la fine della legislatura; niente aumento IVA; semplificazione del sistema tributario; eliminazine della Robin Hood Tax; abolizione del Redditometro; lotta all’evasione destinando il gettito alla riduzione delle imposte. Piena attuazione allo Statuto del Contribuente.