Il 2009 si è chiuso con un accordo importante per tutti coloro che operano sul Web e fanno dei contenuti digitali il proprio business: il Ministero dei Beni Culturali (MiBAC) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno posto le basi per la definizione di un codice software di identificazione, permanente e inequivocabile, di tutti i documenti Internet.
L’intesa è stata siglata nei giorni scorsi: il software permetterà di reperire e proteggere i diritti d’autore delle risorse digitali sul Web.
Si tratterà di un vero e proprio sistema nazionale – applicabile a libri e articoli, news e file multimediali, ecc. – che al momento partirà in via sperimentale.
Per gli utenti il beneficio diretto è lìimmediata reperibilità online delle risorse, mentre per i content provider il vantaggio è la garanzia di una maggior tutela sui contenuti, meglio protetti da eventuali “furti d’autore”.
Spiega Maurizio Lancia, dirigente dei Sistemi Informativi del CNR: «la soluzione italiana, basata sullo standard aperto National Bibliography Number (NBN), presenta un’innovativa “architettura gerarchica“, distribuita su più livelli di responsabilità, che consente l’accesso immediato all’oggetto identificato e ai relativi “metadati” descrittivi».
In pratica, verrà realizzato un registro nazionale di primo livello, presso cui si potranno accreditare registri di secondo livello rappresentativi di categorie come “media e stampa”, “università e ricerca”, ecc. Infine, ad un terzo livello si collocheranno le istituzioni preposte all’assegnazione dei codici NBN ai contenuti digitali.
Una soluzione “pubblica” che al momento non riguarda i contenuti prodotti in ambito business, ma che apre le porte a interessanti prospettive una volta che la sperimentazione sarà completata e il sistema di codifica diverrà un modello di riferimento.