L’ateneo fiorentino è in cima alla classifica delle Università italiane più attive nell’avvio di nuovi spin-off, e di conseguenza al primo posto come promotore di nuove imprese e nuova occupazione.
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L’Università di Firenze, infatti, vanta 57 progetti in pre-incubazione in soli due anni, da 14 dei quali sono nate nuove imprese. Si tratta di cifre notevoli che indicano qual è la priorità dell’ateneo del capoluogo toscano: investire nel supporto ai ricercatori che puntano sull’innovazione.
«Secondo Netval, un network nazionale per la valorizzazione della ricerca universitaria, ogni Università italiana crea in media due spin-off all’anno. Noi quasi sei».
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Così ha sottolineato il prorettore Marco Bellandi, il quale ha inoltre tracciato un quadro preciso della composizione tipo delle spin-off, che nascono grazie alla volontà di ex studenti e ricercatori guidati da un professore ordinario con il ruolo di “mentor”, e basate su progetti innovativi che possono riguardare, ad esempio, lo sviluppo di software per le aziende, o di componenti meccaniche e programmi utili nel settore della termodinamica, come anche test biologici per la certificazione di nuovi farmaci.