Gli ultimi dati del GSE confermano che il complessi sistema di aste introdotto dal Decreto Rinnovabili Elettriche (FER) – DM 6 luglio 2012 – per la concessione degli incentivi non funziona come previsto, rendendo di fatto i contributi statali inaccessibili a molte imprese che producono energia pulita da fonti green diverse dal Fotovoltaico.
=>Scopri gli incentivi per le Rinnovabili Elettriche
Le aste per l’Eolico hanno ottenuto risultati davvero deludenti: tra le complicate aste – in cui si ottiene l’incentivo solo se si fa l’offerta più al ribasso – i Registri, che così poco piacciono agli operatori del settore delle Rinnovabili, sembra addirittura abbiano avuto più successo i secondi, che almeno garantiscono il contributo una volta riusciti ad entrare in graduatoria.
«I ribassi offerti variano dal 2,50% al 24,41%, con un ribasso medio ponderato sulle potenze pari al 7,81%» ha reso noto il GSE.
=> Consulta gli incentivi alle rinnovabili
In generale, per tutte le fonti rinnovabili la richiesta di incentivi tramite iscrizione ai Registri è stata superiore all’offerta: 594 MW contro 368 MW.
Flop per le aste invece. A poter essere incentivati tramite aste erano 1.710 MW ma, a sorpresa,le offerte sono state inferiori all’offerta: per quanto riguarda l’Eolico si sono limitate a poco più di 557 MW; 442 riguardano gli impianti eolici onshore, ovvero l’88% dei 500 MW previsti.
Nessun impianto idroelettrico ha partecipato alle aste, uno solo l’impianto geotermoelettrico – l’unico per il quale il GSE ha fatto sapere che la prima procedura ha assorbito l’intera potenza disponibile per il triennio – e tre quelli a biomasse.