Il contesto lavorativo è una volta su due principale causa di stress per i dipendenti, i manager e i professionisti, che individuano, tra le consuete attività lavorative continue situazioni di criticità e di paura che rendono le operazioni quotidiane difficili e stancanti. E meno produttive.
Lo dice la ricerca Regus Business Tracker, effettuata su un campione di 11.000 dipendenti di 13 paesi differenti. Stressati il 65% dei lavoratori ingrandi imprese, il 54% nelle Pmi.
La causa principale è la pressante richiesta di redditività e la conseguente “ossessione per i risultati” di capi ufficio e dirigenti.
Non solo, altra forte causa di stress è oggi il rischio disoccupazione (vedi suicidi in France Telecom…) quando non addirittura la perdita del posto, e il fallimento dell’azienda.
Solo una piccola percentuale dei lavoratori è stressato da preoccupazioni sulla qualità del servizio offerto ai clienti.
Così, oltre il 58% dei soggetti coinvolti dall’indagine si dichiara stressato, con una crescente pressione dall’alto, più o meno sensibilmente.
Su scala mondiale la media di lavoratori stressati è del 58%, mentre la classifica delle nazioni vede in testa la Cina, con l’86% dei lavoratori sotto pressione, seguita da Belgio, Messico e Sud Africa. In coda a questo gruppo si inseriscono Germania (48%) e Olanda (47%). L’Italia non è presente nella top-ten dei dipendenti di azienda più stressati!