Scaduti i termini ieri per aderire allo Scudo fiscale e far rientrare i capitali evasi all’estero, è già confermata la proroga fino ad aprile 2010, con aliquota innalzata al 6%: la riapertura per la sanatoria sarà inserita nel decreto legge Milleproroghe in approvazione domani, al fine di accogliere le richieste dei ritardatari con un rientro previsto di ulteriori 30 miliardi, provenienti principalmente da quote di società.
Nonostante le distanze prese da istituti di credito come Banca Etica e da molte Pmi “oneste e dimenticate”, Confindustria appoggia la proroga: il presidente Emma Marcegaglia ha espresso ieri le sue considerazioni sull’impatto dello Scudo Fiscale come misura anti-crisi.
«Una proroga con una percentuale più alta sarebbe un’opportunità» per l’economia italiana, anche considerando il valore complessivo dei capitali rientrati dall’estero.
Alla scadenza per la regolarizzazione i capitali illegalmente detenuti fuori dai confini nazionali, si sono registrati oltre 100 miliardi di euro in rientro, con un gettito fiscale di più di 5 miliardi di euro, ben oltre i 3,7 stimati.
Al convegno della Cisl e Uil sul Fisco, ha poi aggiunto che, per riprendersi dalla crisi economica, alle imprese serve una riforma “violenta” in termini di semplificazione e alleggerimento della pressione fiscale: non deve più pesare sul bilancio aziendale come oggi, con valori fino al 68% del totale degli incassi.