Progettazione software con il modello RAD

di Anna Fabi

Pubblicato 11 Gennaio 2013
Aggiornato 14 Luglio 2014 15:25

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Un approccio dedicato a snellire la produzione di software embedded: dopo il Toyotismo, il JIT ed il Lean Thinking, ecco il RAD.

Le aziende sono da decenni alla ricerca del metodo migliore per ridurre i costi, snellire i processi interni e guadagnare in flessibilità rispetto ai cambiamenti dell’ambiente esterno.

La qualità totale, la forte riduzione delle scorte, il coinvolgimento dei fornitori e l’informatizzazione sono solo alcuni dei mantra di orientamenti come il Toyotismo, il Just In Time e il Lean Thinking.

Certamente di successo, queste correnti non considerano però il processo tipicamente più delicato e costoso: la Progettazione.

In particolare, per le aziende che sviluppano software embedded, gli approcci del Model-Driven Design e della Verifica Funzionale Automatica appaiono quanto mai promettenti.

Gli obiettivi in questo caso sono: dimezzare il time-to-market di una nuova applicazione, massimizzare la reattività alle esigenze di mercato e garantire un’affidabilità totale del software, principale responsabile del successo e detentore dell’eccellenza tecnologica di un nuovo prodotto.

La metodologia Model Driven Design si caratterizza per l’utilizzo di modelli grafici, che rendono intuitiva la rappresentazione di sistemi anche complessi, automatizzano la produzione del software e ne facilitano la manutenzione.

In particolare radCASE, oltre a supportare questa metodologia, garantisce una completa indipendenza dalla piattaforma hardware, definendo un livello di astrazione.

radCASE

radCASE guida l’utente passo passo nello sviluppo Model Driven, permettendo di modellare la struttura e il comportamento dell’applicazione con metodi intuitivi che facilitano la progettazione e la manutenzione anche di sistemi complessi.

radCASE consente di simulare il comportamento dell’applicazione e si occupa di generare automaticamente il codice C per qualsiasi architettura HW, velocizzando enormemente i tempi per una rapida prototipazione!

Un altro momento delicato e dispendioso è rappresentato dalla validazione finale del prodotto: questa fase, data la sempre crescente complessità delle applicazioni embedded, richiede in media più del 50% del tempo per il rilascio del software.

La verifica funzionale automatica velocizza drasticamente questa fase e accerta in modo inconfutabile che il software prodotto si comporti come richiesto dalle specifiche. L’automatismo è reso possibile grazie ad un linguaggio formale che, superando l’ambiguità di quello naturale, è in grado di definire in modo estremamente preciso e sintetico anche comportamenti complessi.

radCheck

radCHECK è uno strumento integrato per la verifica funzionale automatica che supporta la standardizzazione dei requisiti.
Lo strumento consente di scrivere in modo guidato requisiti formali, genera in automatico gli stimoli per stressare il programma in tutti i suoi dettagli e verifica costantemente se i requisiti sono rispettati.

Importantissimo: in caso di errore del programma, viene segnalato con precisione dove si ha sbagliato e come riprodurre il comportamento scorretto!

Scarica una versione trial dei tool

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