Andare in pensione anticipata è oggi più difficile: da gennaio 2014 sono infatti scattati i nuovi adeguamenti alle aspettative di vita come previsto dalla Riforma delle Pensioni Fornero. Per avere diritto all’assegno pensionistico ci vogliono oggi:
- per le donne 41 anni e sei mesi di contributi;
- per gli uomini 42 anni e sei mesi di contributi.
Nessuna sorpresa nel 2015, mentre nel 2016 ci sarà il nuovo adeguamento alle aspettative di vita: uno scatto ogni tre anni fino al 2019, poi l’adeguamento diventa biennale.
=> Come ottenere la pensione anticipata
Per averne diritto bisogna aver cessato il rapporto di lavoro dipendente, mentre non è richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo. La pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, che si può presentare online (dal portale INPS, con PIN e codice fiscale), per telefono (numero verde 803164) o tramite intermediari (enti di patronato o intermediari riconosciuti dall’INPS).
=> Pensione anticipata: requisiti e procedura
Importo pensione anticipata
La pensione anticipata (ex pensione di anzianità) è regolamentata in modo diverso a seconda che il contribuente abbia iniziato a lavorare prima o dopo il 31 dicembre 1995 (da quando la Riforma Dini ha introdotto il metodo contributivo) in quanto cambia il sistema di calcolo dell’importo della pensione:
- contributivo: per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre ’95.
- retributivo: per chi aveva già 18 anni di contributiil 31 dicembre ’95.
- misto: per chi non aveva 18 anni di contributi a fine ’95, si applica il retributivo per la quota maturata fino a fine ’95 e il contributivo per le anzianità maturate successivamente.
=> Calcolo Pensione con sistema contributivo, retributivo o misto
Anzianità contributiva prima del ’95
Se chi ha iniziato a lavorare prima della fine del ’95 e – pur avendo raggiunto i requisiti contributivi richiesti – va in pensione prima dei 62 anni, perde l’1% per ogni anno di anticipo (rispetto ai 62 anni) per i primi due anni, e il 2% per ogni anno successivo:
- taglio dell’1% per chi si ritira a 61 anni,
- del 2% per chi va in pensione a 60 anni,
- del 4% per chi va in pensione a 59 anni,
- del 6% per chi si ritira a 58 anni.
Questo taglio si applica solo alla quota retributiva della pensione. Quindi:
- per chi aveva 18 anni di contributi nel ’95, la riduzione vale per tutte le anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011.
- per chi non aveva 18 anni di contributi nel dicembre ’95, la riduzione si applica sulla quota maturata al 31 dicembre ’95.
Anzianità contributiva dopo il ’95
Chi ha iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996 ha l’intera pensione calcolata con il sistema contributivo, quindi anche se si ritira prima dei 62 anni (sempre in presenza dei requisiti contributivi necessari) non ha nessuna decurtazione dell’assegno. Questi contribuenti possono fare anche un’altra scelta: andare in pensione a 63 anni, in presenza di almeno 20 anni di contribuzione effettiva (non si calcolano i contributivi figurativi, solo quelli effettivamente versati).