Ultime ore per pagare l’IMU 2012: chi non paga entro il 17 dicembre 2012 può ricorrere al ravvedimento operoso, incorrendo in sanzioni che salgono man mano che passa il tempo.
Attenzione: il ravvedimento operoso può essere utilizzato anche per sanare eventuali errori che riguardano l’importo (mentre è diverso il caso di un errore di compilazione).
Se si compiono errori a proprio svantaggio, pagando importi IMU non dovuti, bisogna ricordarsi che qualsiasi istanza di rimborso va presentata al Comune, non all’Agenzia delle Entrate, in quanto è l’ente locale l’interlocutore di riferimento per qualunque questione riguardante l’imposta sugli immobili.
Vediamo in dettaglio tutte le istruzioni per i singoli casi: saldo fuori tempo, sanzioni, ravvedimento operoso, errori.
Novità del saldo IMU
Diversamente dall’acconto, il saldo si paga sulla base delle aliquote stabilite dai Comuni. Si applicano le aliquote base (0,4% per la prima casa e 0,76% per gli altri immobili) solo se l’ente non ha approvato la delibera IMU entro fine ottobre.
- Leggi la Guida al saldo IMU: istruzioni per calcolo e versamento
- Vai alla mappa delle aliquote dei Comuni per prime e seconde case
- Clicca qui per conoscere le agevolazioni IMU per le imprese
Per quanto riguarda il calcolo è cambiato il percentuale di quota comunale e statale:
Infine, mentre l’acconto andava fatto solo con F24, per il saldo si può utilizzare anche il bollettino postale.
Chi paga in ritardo
Dopo il 17 dicembre, per saldare l’IMU bisogna ricorrere al ravvedimento operoso. Sia nel modello F24 sia nel bollettino postale si può barrare l’apposita casella. Nel calcolo della somma da versare bisogna inserire anche le sanzioni e gli interessi di mora. La “multa” cambia a seconda della consistenza del ritardo:
- fino a 14 giorni (fino al 31 dicembre 2012), ravvedimento sprint: sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo;
- dal 15esimo al 30esimo (dall’1 al 30 gennaio 2013), ravvedimento breve: sanzione del 3% per ogni giorno di ritardo;
- dopo il 30esimo e fino al 17 dicembre 2013, ravvedimento lungo: sanzione al 3,75% per ogni giorno di ritardo.
In tutti i casi, alla sanzione vanno aggiunti gli interessi di mora (il tasso è al 2,5%).
Dopo un anno, non c’è più la possibilità del ravvedimento operoso, e la multa sale parecchio, al 30%.
Come correggere gli errori
La risoluzione 2/DF del Dipartimento delle Finanze espone una serie di casi di errore tipici.
Se l’errore riguarda la somma pagata
- Versamento IMU superiore al dovuto: il contribuente può presentare istanza di rimborso al Comune anche se il credito riguarda la parte erariale della tassa (saranno Comune e lo Stato a comunicare fra loro); si attendono precise istruzioni per la pratica di rimborso della quota statale (per quella comunale bisogna chiedere all’ente locale).
- Versamento IMU inferiore al dovuto: bisogna ricorrere al ravvedimento operoso; entro il 17dicembre non si pagano sanzioni, mentre in ritardo si applicano le sanzioni citate.
- Errore nella divisione tra quota statale e comunale: Stato e Comuni ripartiranno tra loro l’importo corretto.
- Versamento IMU superiore con errore di ripartizione: si deve presentare istanza di rimborso al Comune, specificando sia l’importo della somma in eccesso pagata, sia l’errore nella ripartizione; sul rimborso si attendono le istruzioni. Esempio: acconto IMU di 380 euro (190 allo Stato e 190 al Comune) per un immobile di un anziano che vive in casa di riposo, per il quale il Comune ha deciso di offrire agevolazioni prima casa per un importo IMU totale 2012 di 300 euro. A questo punto si ha un credito di 80 euro e si è dato allo Stato una quota che in realtà andava al Comune: si dovrà presentare al Comune istanza per il rimborso degli 80 euro, specificando di aver pagato in acconto 190 euro allo Stato.
Se l’errore riguarda la compilazione
- Codice tributo: questi errori possono essere corretti direttamente dal Comune senza che il contribuente se ne preoccupi, ma solo se la somma versata è corretta, altrimenti come bisogna ricorrere al ravvedimento operoso.
- Codice del comune: bisogna tornare dall’intermediario presso cui è stata effettuato il pagamento (banca, poste, agente della riscossione), chiedere l’annullamento dell’F24 che contiene l’errore e inviare il modello corretto.