La crisi economica che sta mettendo in ginocchio l’Italia continuerà anche nel 2013, almeno fino alla fine del terzo trimestre, quando si inizieranno a vedere i primi segni di ripresa.
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È quanto emerge dalle stime del Centro studi Confindustria contenute nell’ultimo rapporto “Scenari economici” di dicembre, dove si evidenzia una contrazione del Pil dell’1.4% nei primi tre trimestri del 2014 ed una successiva risalita dello 0.3% a fine anno.
Una crisi lunga, quindi, e aggravata dal calcolo sul tasso di disoccupazione. Quest’ultimo non si ridurrà fino al 2014, anzi crescerà dal dal 10,6% del 2012 all’11,8% e poi ancora al 12,4 per cento.
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Qualche nota positiva potrebbe arrivare dalla riduzione dell’inflazione, con un dato relativamente contenuto per il 2013, dell’1.8% contro il 3.1% nel 2012, e in discesa nel 2014 con il 1.6%.
A questo si aggiungerà l’effetto positivo delle misure fiscali e dei tagli praticati dal governo Monti, soprattutto in relazione all’indebitamento delle Pubbliche Amministrazioni, che dovrebbero passare dal 3,9% del 2011 all’1,9-1,8% del prossimo biennio.
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Si attenderà poi un progresso nel “commercio globale” (+2,1% nel 2013 e +5,4% nel 2014)- afferma Confindustria – determinato dalla “tendenza alla stabilizzazione della crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona”, che dovrebbe portare l’export italiano ad una crescita dell’1.2% nel 2013 e del 2.8% nel 2014.